Marco Fontana
Marco Fontana
La voce delle Circoscrizioni
Circoscrizioni di Torino
24 febbraio 2018

Veleni, vendette, insulti e bugie come programma elettorale per l’Italia

È sufficiente guardare all'ultima settimana di campagna elettorale...

È sufficiente guardare all'ultima settimana di campagna elettorale, e in particolare alle dichiarazioni dei principali protagonisti con qualche chance di vittoria, per capire che l'Italia è destinata a una fatica immensa per uscire da quell'angolo in cui l'Europa l'ha chiusa nel 2011 con la speculazione finanziaria dello spread, che costrinse ad accettare il governo tecnocratico di Monti. Sì, suderemo e piangeremo ancora, perché l'attuale classe politica, invece di inventare un domani con spirito propositivo, si limita a sputare veleni, tramare vendette e dare la caccia a fantasmi del passato o a fantomatici agit-prop. Mancherebbe solo qualche scandalo sessuale per avere la gamma completa del degrado in cui è sprofondato il confronto tra i partiti.

Cominciamo da Renzi: guardando solo ai messaggi pubblicati sulla sua pagina Facebook (quelli che non riportano articoli di terzi e che pertanto dovrebbero essere le dichiarazioni più importanti rivolte agli elettori), il leader del PD attacca gli avversari per ben 9 volte, in modo scomposto e grottesco e facendo le asserzioni con dati farlocchi. Da un ex premier dovremmo aspettarci, invece, un uso della forza verbale basato sui provvedimenti presi dal suo governo, oltre a un linguaggio adatto a un primo ministro. Invece, l'acredine e la supponenza morale del giovine capo hanno stancato pure i tesserati del PD, che gli chiedono sui social di parlare del programma. I democratici vivono una sindrome di accerchiamento, nel terrore di venire loro stessi rottamati…

Nell'attuale panorama politico nessuno può vantarsi di una qualsiasi superiorità rispetto agli altri concorrenti. Nemmeno il Movimento 5 Stelle, che pure ha imperniato la sua esistenza sin dagli inizi sulla parola-slogan "onestà". Le recenti vicende poco lusinghiere sui rimborsi elettorali dei grillini dimostrano che anche loro soffrono i medesimi problemi delle altre forze politiche, nonostante il sistema "Rousseau" studiato dalla Casaleggio Spa che era stato venduto come la soluzione giacobina per selezionare una classe dirigente eccellente, competente e soprattutto irreprensibile. Ma così non è: l'appetito vien mangiando, e malgrado la difesa d'ufficio di Di Maio chi può credere ancora alla favola di un Movimento di puri e puliti? Il giochetto dei rimborsi è stato scoperto dalla trasmissione televisiva delle Iene e dopo la denuncia non si è attivato alcun percorso interno di controllo per scoprire ed espellere quanti ancora avevano "sbagliato". Ci sono volute invece altre puntate della trasmissione di Italia1 per scovare i nuovi furbetti. Di Battista e Di Maio continuano però a insultare gli avversari, peggiorando sempre più l'immagine intaccata dagli scandali, invece di recuperare la buona nomea che avevano all'inizio.

Il centrodestra non fa eccezione, purtroppo. Berlusconi definisce "setta di incompetenti" il Movimento Cinque Stelle e parla di Renzi come di un esponente ormai del tutto marginale: il Cavaliere non proferisce insulti diretti, magari usa il guanto di velluto, ma quanto fiato sprecato se poi gli alleati litigano fra loro continuamente pur di accaparrarsi qualche voto di preferenza in più per il proprio partito. Meloni e Salvini sono scatenati e chiedono atti di fede a Forza Italia millantando possibili accordi futuri. Ma è lotta tra poveri, dove i poveri sono i cittadini che devono sperare che la coalizione con più possibilità di raggiungere la maggioranza assoluta (almeno in uno dei due rami del Parlamento) non si squagli appena dopo il 5 marzo.

Alla nostra classe politica manca proprio la volontà di base di far uscire l'Italia dal guado, e mancherebbero comunque le idee per attuare una rinascita. I politici del 2018 sono troppo impegnati nella guerra civile per le poltrone o per i posti migliori da maggiordomo di certe entità finanziarie che non è il caso di nominare. Costruire un Paese più ricco e con maggiori opportunità per i propri cittadini, o meglio per i tutti i nostri figli, non è una priorità dei partiti, anche se magari è scritto da qualche parte nei programmi elettorali. I bambini di oggi, cioè gli adulti di domani, hanno di fronte un orizzonte fatto di nubi molto scure. Nonostante quello che dice l'ex sindaco di Firenze, l'Italia è il fanalino di coda dell'Europa, è assolutamente periferica per quanto riguarda le scelte politiche del continente, è terra di conquista sia per quegli stranieri che la vedono come colonia industriale da acquistare un'azienda alla volta, sia per quelli che la stanno già colonizzando demograficamente. È un panorama tetro… ma noi continuiamo a sognare, sperare e agire, con l'ambizione di essere giornalisti che raccontano la politica senza abdicare al ruolo di controllori e di storici, e di vedere una classe dirigente che non si accontenti delle briciole ma che pretenda di risolvere i problemi endemici della nostra Patria.

di Marco Fontana - Pubblicato da Sputnik Italia

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