Marco Fontana
Marco Fontana
La voce delle Circoscrizioni
Circoscrizioni di Torino
21 giugno 2018

Dagli intellettuali solo isteria e odio contro Salvini

In queste prime settimane di governo giallo-verde, la stampa mainstream si è scatenata nel parlar male del nuovo Ministro dell’Interno. Proprio i paladini del politically correct stanno abusando di etichette infamanti e di toni da guerra civile: ma si sa, a questa élite intellettuale tutto è concesso. Come avvenuto anche per il Brexit, per la vittoria di Trump e per la sconfitta referendaria di Renzi, le testate “autorevoli” e gli scrittori “impegnati” annunciano l’apocalisse e sputano livore in modo grottesco, cattivo e talvolta deontologicamente inaccettabile.

L’evento che ha dato inizio alla tempesta verbale è stata la chiusura dei porti alla nave Aquarius, richiesta da Salvini e attuata dal ministro dei Trasporti Toninelli, al fine di evitare l’ennesimo sbarco che non rispettava parametri minimi di sicurezza. E allora lo scrittore Edoardo Albinati, vincitore del premio Strega 2016, intervistato a Milano durante la presentazione del suo nuovo libro ha detto: con realpolitik, di cui mi sono anche vergognato, ieri ho pensato, ho desiderato che morisse qualcuno sulla nave Aquarius. Ho detto: adesso, se muore un bambino, io voglio vedere che cosa succede per il nostro governo. Ammesso si tratti solo di un’uscita infelice e contestualizzando pure ogni parola, ci si aspetterebbe almeno una condanna formale da parte dell’intellighenzia nazionale, che invece si schiera a difesa dell’indifendibile. La scrittrice Loredana Lipperini è intervenuta così: Cos’ha detto Albinati? Ha usato un espediente retorico, ha dato forma a un pensiero che ha sfiorato tutti, in questi giorni. Se muore un bambino sull’Aquarius, cosa succede a questo governo? Questo intende dire Albinati quando afferma “ho desiderato che morisse qualcuno sulla nave”. Come sempre, due pesi e due misure è la meravigliosa strategia dei professionisti dei salotti ideologici per soccorrere il compagno in difficoltà. Albinati rimarrà alla storia per essere il primo autore contemporaneo che ha bisogno di veder parafrasato il suo pensiero pur essendo ancora in vita.

Si aggiunge al coro il fotografo Oliviero Toscani, che da Radio Padova ha tuonato: Salvini e l’annunciato censimento sui Rom? Ma secondo voi è da prendere sul serio? Qui il vero ladro è lui, ha rubato il lavoro a Crozza, perché quando parla, ci fa fare delle risate della Madonna. E sarebbe anche un buon testimonial per la carta igienica.

Poi, come ospite della trasmissione radiofonica La Zanzara, ha risposto così alle osservazioni dei conduttori: – Ci vuole una rivolta armata? Lo so… Infatti fra un po’ la gente di buon senso comincerà a capire. – Bisognerà fare come facevano i partigiani all’epoca? Forse sì. Io lo faccio con quello che posso. Il popolo italiano da quando è diventato ricchino, neanche ricco perché siamo morti di fame, ha perso la dignità. Lui (Salvini) è l’esempio della perdita di dignità del popolo italiano. Lui ha proprio questa volgarità becera. È il peggio dell’Italia razzista. Questa qua è tutta gente impotente, che ha paura. Impotente culturalmente. Non a caso la destra italiana è il gruppo di gente più ignorante d’Europa. Un sacco di ignoranza e beceritudine. Rivolta armata, bambini che devono morire, l’immancabile triade nazista-fascista-razzista che si legge sui profili Facebook di quelli che si presentano come elevati moralmente e culturalmente: tutto va bene pur di screditare un ministro dell’Interno che ha dalla sua una larga fetta di consenso nazionale.

Tuttavia, già ai tempi di Romano Prodi l’Italia aveva agito in modo forte contro gli sbarchi: il 28 marzo 1997 nel Canale d’Otranto una corvetta italiana inviata per respingere la motovedetta albanese Kater, che portava 120 profughi, la urtò nel tentativo di allontanarla e ciò provocò la morte di 81 albanesi. Toscani ha dimenticato questo episodio, ma non ha esitato a sfruttare il tema dei migranti in una sua recente pubblicità. Certo, Toscani giustifica questa scelta con le solite ragioni “umanitarie”, ma in realtà è un banale trucchetto emotivo per far parlare di sé. Persino la ONG Sos Méditerranée, che compariva nella pubblicità Benetton firmata Toscani, si è dissociata sdegnosamente: La dignità dei sopravvissuti deve essere rispettata in tutte le circostanze. La tragedia umana che si consuma nel Mediterraneo non può mai essere utilizzata a fini commerciali.

Così, il dibattito politico sulle politiche migratorie, imposto dal governo italiano anche a livello europeo, si sta trasformando in uno squallido linciaggio mediatico a senso unico. Roberto Saviano vorrebbe che Salvini fosse oscurato dai media nazionali. L’ex Guardasigilli Orlando vorrebbe che il nuovo governo venisse processato per genocidio. L’esponente di LeU Speranza denuncia il ministro degli Interni per “istigazione all’odio razziale”. Il direttore della Caritas di Como dice di Salvini: Mi fa ribrezzo. Allontenerei queste persone dal genere umano, sto male, molto male in questo momento. E non poteva mancare il classico espediente verbale usato dai buoni&giusti: la reductio ad Hitlerum. Per il sindaco di Napoli De Magistris, infatti, i pensieri e le azioni di Salvini gli ricordano quelle di Hitler (e di Mussolini). Il premio per la dichiarazione più fantasiosa va comunque all’economista ellenico Gianis Varoufakis: Salvini con la sua politica ha aumentato il traffico di migranti e i guadagni dei trafficanti. In quale modo, non è dato sapere… però bisogna crederci, eh!

Intanto noi continuiamo a sperare che si possa intavolare un dibattito politico serio e privo di pregiudizi, per poter affrontare in modo compatto l’emergenza degli sbarchi. Finalmente in Europa si sono accorti che l’Italia non vuole più arrangiarsi come può, ma pretende che si ridiscutano gli accordi, sia quelli taciti che quelli pubblici. Tuttavia, avendo a che fare con codesti intellettuali così aperti e democratici, sembra una vana speranza.

di Marco Fontana - Sputnik Italia

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