Marco Fontana
Marco Fontana
La voce delle Circoscrizioni
Circoscrizioni di Torino
24 aprile 2019

Italia divisa tra aumento di Iva e introduzione di Flat Tax, ma intanto spaventa la disoccupazione

Gli italiani continuano ad avere paura per il proprio futuro. A testimoniarlo non è soltanto l'Istat, ma anche l'istituto demoscopico SWG che ha misurato i timori degli italiani a poche settimane dalla chiusura delle liste dei partiti alle elezioni europee.

Gli italiani continuano ad avere paura per il proprio futuro. A testimoniarlo non è soltanto l'Istat, che ha diffuso l'indice di fiducia dei consumatori (passato da 111,2 a 110,5) e quello delle imprese (diminuito da 99,1 a 98,7), ma anche l'istituto demoscopico SWG che ha misurato i timori degli italiani a poche settimane dalla chiusura delle liste dei partiti alle elezioni europee. Utilizzando una scala da 1 a 10, gli italiani hanno evidenziato come la mancanza di lavoro rimanga la preoccupazione principale (8,2). Subito dietro, nella classifica delle angosce ci sono il futuro del Paese e la crisi economica (entrambi a 8). Su questo infausto podio sale anche la pressione fiscale troppo elevata (7,7).

Insomma, dopo anni in cui era la mancanza di sicurezza a impensierire i cittadini, insieme all'immigrazione incontrollata e ai dubbi sull'Unione Europea, oggi queste priorità passano in secondo piano a livello di percezione sociale. Il merito è probabilmente da ascrivere alla ferma azione del ministro degli Interni Salvini, che non ha accettato compromessi sugli sbarchi - tanto da essere indagato già due volte per presunti sequestri di persona - e alle dichiarazioni dello stesso Salvini e del ministro del Lavoro Di Maio, che hanno messo in chiaro fin dall’inizio che in Italia la capitale non è Bruxelles, Parigi o Berlino, ma è Roma, dove risiede il Governo eletto. La loro politica è anche giustamente fatta di discussioni e mediazioni coi “partner” continentali, ma non vengono tout court accettate le pressioni indebite da parte di altri Stati o di enti sovranazionali sull'operato di coloro che hanno vinto democraticamente le elezioni.

L'analisi di SWG pare quindi promuovere - almeno in parte - l'azione dell'esecutivo Conte, ma resta aperta la questione economica, strettamente connessa a quella demografica e occupazionale. Secondo i sondaggi SWG, gli italiani vorrebbero vedere introdotti i seguenti interventi per incentivare la natalità: favorire orari di lavoro flessibili nelle imprese (41%), pagare meno tasse (37%, che sale addirittura al 44% nei soggetti tra i 25 e i 34 anni), dare un contributo per ciascun figlio.

Su questo fronte il Governo sembra ancora immobile, impegnato com’è a reperire i fondi per quota 100 e per il reddito di cittadinanza. D'altra parte è chiaro che un Governo insediato da meno di un anno non possa operare a 360 gradi, ma è altrettanto vero che Conte e soci dovrebbe temere lo spettro dell'aumento dell'Iva che servirebbe a una riduzione delle tasse, con l'introduzione di una mini Flat Tax, e a reperire 23 miliardi per “sterilizzare” le clausole di salvaguardia.

Era stato recentemente lo stesso ministro delle Finanze Tria, in audizione nelle Commissioni Bilancio di Camera e Senato, ad affermare: La legislazione vigente in materia fiscale è confermata in attesa di definire, nei prossimi mesi, misure alternative.

Ma nelle ore successive il Ministro era stato preso d'assalto da Di Maio e Salvini, che hanno assicurato che fino a quando Lega e M5S saranno al governo non vi sarà alcun aumento dell'Iva. Tuttavia, quei 23 miliardi, oltre i 2,2 dello scostamento del rapporto deficit/Pil, pesano come macigni. Poi è difficile immaginare misure alternative che abbiano un impatto del genere: al momento attuale, o si aumenta l'Iva o si aumenta la tassazione degli immobili (in cui l'Italia è già ai primi posti nel mondo) o si fa una patrimoniale (che in parte già esiste a seguito delle Finanziarie di Monti). Sono tutti provvedimenti che comunque aumenterebbero sensibilmente le tasse, spostando semplicemente i soggetti che le dovrebbero pagare.
Nel citato sondaggio sulla natalità, ben il 78% degli intervistati chiede un taglio netto dell'Iva sui prodotti per neonati.

Sarà un caso? Ecco allora che l’Esecutivo si trova ad un bivio: rispettare il contratto di governo dando il via libera alla Flat Tax oppure tentare di mettere in sicurezza i conti, che intanto hanno visto un nuovo incremento record del debito pubblico: 36,09 miliardi di euro in più da maggio 2018 a febbraio 2019, raggiungendo il livello di 2.363,49 miliardi. Un aumento tuttavia destinato non per investimenti, dove si è registrato un calo preoccupante, ma in gran parte su partite di spesa corrente che rischiano di non avere quell’effetto anticiclico che rimetterebbe in moto il tessuto produttivo nazionale.

È evidente che Palazzo Chigi deve contemperare le priorità di entrambe le forze politiche al comando: anche in questo caso SWG fotografa in uno studio dell'8 aprile come il 51% degli italiani sia a favore dell'introduzione della “tassazione piatta”. Solo il 31% i contrari: dunque gli italiani si aspettano questa rivoluzione fiscale, vista come un’ultima speranza, un defibrillatore che riaccenda il cuore di un sistema-Paese in stato comatoso.

Ora la palla passa di nuovo a Tria, a cui toccherà trovare un compromesso che non scontenti troppo e che dia risposte ai cittadini italiani, per i quali la questione economica è adesso prioritaria.

Di Marco Fontana - Pubblicato da Sputnik Italia

 

 

 

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