Marco Fontana
Circoscrizione 6
La voce delle Circoscrizioni
Circoscrizioni di Torino
02 ottobre 2011

"Machete" è stato arrestato ma le periferie sono abbandonate dalla politica

E' stato catturato il «Machete», il "Macellaio" nostrano di via Chivasso che aveva ucciso in preda all'alcol un connazionale a colpi di scimitarra in piena Barriera di Milano. E' stato arrestato dai carabinieri al Valentino, mentre telefonava al padre da una cabina telefonica. Era un ragazzo alla deriva, come tanti in una società sempre più distante dai giovani e soprattutto in una Torino che nonostante i proclami di attenzione alla solidarietà di chi la governa da ormai vent'anni ininterrottamente è una città in profondo declino.

Oggi l'assessore Ida Curti, da anni detentrice della delega alle Periferie per Torino, intervistata da La Stampa si è guardata bene da un esame di coscienza circa il suo operato. Si è subito affrettata a rimbalzare le responsabilità circa il degrado in cui versa il quartiere di Barriera di Milano sul ministro Maroni. Un'analisi miope e ipocrita, visto che sono state le amministrazioni di centrosinistra a non dare il benveuto ai riforzi dell'Esercito offerti dal ministro degli Interniun paio di anni orsono e che soprattutto da anni i torinesi si scontrano con delle Aministrazioni che definiscono il problema della sicurezza in città quale una questione di semplice percezione.

Ebbene l'omicidio dell'altro giorno non è il primo caso che avviene a Barriera di Milano. Vi ricordate il caso del pazzo che dopo aver aggredito una ragazzina aveva ucciso con un coltello il padre in via Monte Rosa? Si era presentato alla Stazione dei Carabinieri per costituirsi, non gli avevano creduto... E le aggressioni avvenute nel 'celebre' Tossic Park? Forse l'assessore Ida Curti farebbe bene a cambiare atteggiamento e iniziare a sensibilizzare la Giunta Fassino che non è più una questione di percezione ma una realtà di degrado sociale e umano che necessita di interventi seri.

Quanti disoccupati vivono nella Circoscrizione 6? Quanti cassaintegrati? Quanti extracomunitari sono senza permesso di soggiorno, senza un lavoro regolare, ospitati  in alloggi fatiscenti dove condividono un giaciglio con altre venti, trenta persone? Quanti sono ex carcerati? Queste sono domande alle quali la politica dovrebbe rispondere.

Non basta dare una rinfrescata alla città con la Variante 200 come voleva Sergio Chiamparino e vuole oggi Piero Fassino. E' solo un rimedio pagliativo per nascondere sotto il tappeto i problemi della città. Negli ultimi anni abbiamo visto sostituire le fabbriche con abitazioni nuove. Ma di alloggi non si vive. E' necessario riportare il lavoro a Torino, quella è l'unica riqualificazione sensata: offrire un futuro alle nuove generazioni.

E poi sarebbe indispensabile far comprendere al Parlamento italiano che non esiste solo una Questione meridionale ma anche una questione Torino. I numeri sulla disoccupazione, sulla povertà, sul crimine nel capoluogo piemontese non sono tanto distanti da quelli di Termini Imerese, ma i parlamentari di entrambi gli schieramenti sembrano non comprenderlo. Bisogna andare in piazza per farsi ascoltare? Incendiare cassonetti, fare sitting di protesta davanti a Montecitorio? Allora è ora che anche Torino alzi la voce e dismetta quei panni da prima della classe, da città aristocratica che ormai non le competono da tempo. La politica deve compiere questo salto di qualità, facendo lobby in modo bipartisan per ottenere da Roma l'attenzione che le spetta di diritto visto che i suoi residenti pagano le tasse come tutti gli altri italiani. Altrimenti lo scotto che pagherà nei prossimi anni sarà il moltiplicarsi di fatti come quelli sopra elencati, contribuendo solo alla fuga delle menti migliori verso altre città italiane o, peggio, verso l'estero.

di Marco Fontana

 

 

 

 

 

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