Marco Fontana
Marco Fontana
La voce delle Circoscrizioni
Circoscrizioni di Torino
28 settembre 2011

Perchè Michele Coppola ha ragione sul Treno della Memoria

Michele Coppola ha ragione sul taglio delle risorse per il Treno della Memoria. La mia è e resta un'opinione personale. Un'opinione che sono certa rimarrà indigesta ad alcuni nostalgici partigiani e ai numerosi vetero comunisti che non mancheranno di attaccare la presunta mancanza di sensibilità del centrodestra. Diranno che le destre vogliano agevolare l'oblio della memoria, che nascondendosi dietro la mancanza di risorse operano una forma subdola di indiretto revisionismo. 

Non penso che sia così. Se le associazioni, che in tutti questi anni hanno beneficiato in modo sproporzionato del finanziamento pubblico, avessero compiuto bene il prioprio lavoro sarebbero state capaci di instillare una sensibilità tale nelle famiglie da convincerli a sostenere autonomamente il Treno della Memoria. La verità è che questo appuntamento fisso e pressochè gratuito è diventato spesso una semplice gita del quale ne beneficiano ben 1400 studenti piemontesi ogni anno grazie alle dazioni degli Enti Locali. Sarà certamente toccante, ma le associazioni coinvolte avevano il dovere di trasmettere qualcosa di più: la voglia negli italiani di ricordare. 

Perchè le scuole, gli insegnanti, i consigli docenti non si assumono l'onere di convincere i ragazzi a compiere almeno una volta nei cinque anni delle scuole superiori un viaggio nei luoghi dell'Olocausto? Spetta al pubblico, soprattutto in questo momento storico, sostenere una spesa che potrebbe essere perfettamente sostenuta dalle famiglie? E' giusto ricordare con i soldi di tutti i contribuenti solo i campi di sterminio e non anche la Caduta del Muro di Berlino che ha segnato con la Guerra Fredda un'altra pagina altrettanto drammatica della storia del nostro Paese? 

Certamente poi sarebbe bene che la Regione continuasse a dare un proprio contributo laddove però il Comune e la Provincia di Torino facciano la propria parte e non si tirino indietro. Sono però convinto che sia anche giunta l'ora che le associazioni incomincino a reggersi sulle proprie gambe. Non penso che alle famiglie torinesi manchi la sensibilità e il senso civico per sostenere la memoria del passato e di quanto possa degenerare l'umanità seguendo i propri istinti più animali laddove adeguatamente sollecitate alla riflessione da volontari convinti (e sottolineo volontari, quindi ragazzi non pagati).

di Marco Fontana

 

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