Marchionne ribadisce l'impegno e i finanziamenti a Torino per Mirafiori
Fiat Spa e Fiat industrial usciranno da Confindustria dal 1 gennaio 2012. Lo ha comunicato Sergio Marchionne in una lettera a Emma Marcegaglia. "Abbiamo raggiunto - ha detto l'ad di Fiat - degli accordi con i sindacati ed i lavoratori di due stabilimenti importanti. È stata una lunga strada, ma finalmente abbiamo raggiunto delle intese che creano le condizioni, almeno per questi stabilimenti, di restare competitivi a livello globale. Questo tipo di rapporto deve continuare a svilupparsi perchè è l'unica base su cui la Fiat può andare avanti, non può essere limitata da altre considerazioni che sono importanti per altri enti coinvolti nella gestione nella realtà industriale italiana".
Il responsabile di Fiat è finalmente tornato a parlare del futuro dell'azienda automobilistica a Torino. "Abbiamo identificato Mirafiori come unico polo industriale (italiano, ndr) in cui produrre le vetture per la Jeep. È un passo avanti enorme, vogliamo utilizzare lo stabilimento nella sua completezza". Lo ha detto Sergio Marchionne, che ha visitato oggi la Cittadella Politecnica nata nel complesso industriale di Mirafiori. Marchionne ha confermato l'investimento previsto da un miliardo di euro per Mirafiori e ha detto che a regime il sito torinese avrà piena occupazione. "A Mirafiori ci sarà più di un modello. Ho parlato di architettura e piattaforma: la prima sarà il suv Jeep, ma ce ne saranno altre sulle stesse strutture", ha aggiunto.
Intanto gli industriali di Torino sono rammaricati ma capiscono la decisione della Fiat di lasciare Confindustria. "Prendo atto con rammarico - dice il presidente dell'unione industriale di Torino, Gianfranco Carbonato - che la Fiat ha dato seguito alle intenzioni manifestate nei mesi scorsi, di
uscire dal sistema confederale a partire dal 1 gennaio 2012. Mi rendo tuttavia conto che un'azienda come la Fiat, che opera in un contesto globale e di esasperata competizione e forti turbolenze, abbia l'esigenza di un sistema di relazioni industriali moderno, autonomo, e flessibile".
"Come Presidente degli industriali torinesi - aggiunge Carbonato - apprendo invece con una certa soddisfazione due aspetti positivi per il nostro territorio. Il primo è la conferma dell'investimento a Mirafiori, con un prodotto moderno, di elevato livello tecnologico e ad alto valore aggiunto. Si tratta della concreta dimostrazione che la Fiat crede nell'Italia e continua ad impegnarsi nella nostra città. Il legame con Torino e con il suo sistema di fornitura si rinsalda, dando nuove prospettive a tutta la filiera dell'auto".
"Il secondo - continua Carbonato - riguarda l'Associazione degli industriali torinesi, con la quale Fiat intende mantenere un rapporto di collaborazione, apprezzando la professionalità dei suoi servizi e la capacità di rappresentare le istanze delle imprese. Continueremo quindi, anche in futuro, ad essere vicini alla principale azienda industriale italiana alla quale ci lega non solo un rapporto storico, ma una comune visione sulla necessità di un forte rilancio dell'industria manifatturiera nel nostro Paese".
Ora non resta che sperare per il bene di Torino e dell'indotto automobilistico che all'ennesima assunzione di impegni di marchionne, corrispondano per una volta i fatti.
di Marco Fontana