Torino prova il restyiling delle strade, ma i conti sulle manutenzioni non tornano
Che viaggiare per le strade di Torino sia come esercitarsi in una gara di slalom speciale per sciatori era noto da un pezzo. La notizia è però che oggi, a urne ben chiuse, la Giunta Fassino finalmente ammette che l'amministrazione che l'ha preceduta ha fatto troppo poco al riguardo. Nel 2007 il Comune spendeva tredici milioni di euro per le manutenzioni straordinarie oggi ne investe sei. Una somma ridicola che ha fatto lievitare dal 3,8 al 5 per cento le strade molto degradate nel capoluogo piemontese, uno scostamento percentuale che significa che oltre un milione di metri quadrati di pavimentazione versa in condizioni pessime.
Ora il Comune di Torino recitando il mea culpa spera di raccogliere consensi affermando che aumenterà di un milione di euro i soldi per le manutenzioni: una cifra importante secondo l'assessore alla Viabilità Claudio Lubatti, in un momento di pesanti tagli governativi. Peccato però che i 13 milioni del 2007 restino un lontano miraggio e che un aumento pari ad un milione di euro sarà utile per asfaltare si e no cinque viette in più e sicuramente non corsi o tratti ad alto scorrimento.
E pensare che basterebbe poco per risparmiare: quante volte si notano strade che sono soggette a cantieri per almeno due o tre volte nel giro di un anno? Forse non sarebbe opportuno evitare questi sprechi che moltiplicati per decine di casi in tutte le città alla fine potrebbero portare qualche altro milione nelle casse del Comune? E poi che fine fanno i proventi delle multe? Essi ammontano a quasi 80 milioni di euro. Nel 2009 la Giunta Chiamparino si vantava che l'80% dell'incasso sarebbe stato reinvestito in sicurezza stradale (la legge determina almeno il 50%): una scelta virtuosa, e ben pubblicizzata, peccato che il risultato sia quello enunciato prima un contingentamento degli investimenti sulle manutenzioni di oltre 8 milioni quando avrebbe a disposizione almeno 40 milioni di euro. Un paradosso, che i cittadini dovrebbero iniziare a valutare quando esprimono un giudizio sull'attuale amministrazione cittadina e valutata come la migliore d'Italia.
di Marco Fontana
