Bersani ricorre di nuovo all'Ue per criticare il Governo, non accorgendosi che così critica il Paese
Questa mattina dai microfoni di 'Radio Anch'io' Luigi Bersani si è occupato della credibilità dell'alternativa di governo agli occhi delle istituzioni europee. Secondo il leader del Pd "I governi Amato, Ciampi, Prodi, D'Alema: in Europa ci conoscono per quella storia lì, che è una storia di buon nome". E, aggiunge: "io il 5 novembre porto in piazza a San Giovanni il candidato all'Eliseo dei progressisti, Hollande, il segretario dell'Spd, Gabriel: provi Berlusconi a chiamare ad una sua manifestazione qualche leader popolare europeo... Questo dà la misura del rapporto reciproco di credibilità internazionale che c'è in questo momento". Ecco come al solito da parte del centrosinistra aprire il fronte della polemica con Berlusconi, cadendo sul personale, e dimenticandosi totalmente di parlare di ciò che dovrebbe realmente interessare gli italiani: che cosa farebbe il Partito democratico di diverso rispetto all'attuale Governo?
Sicuramente calerebbe le braghe come ha dimostrato sotto i tanto decantati governi Amato, Ciampi, Prodi, D'Alema. Si pensi al cambio lira/euro che, sotto il ricatto di Francia e Germania, portò il tappetino Romano Prodi e la sinistra a svendere il valore della nostra moneta causando quel raddoppio dei prezzi che ebbe come immediato risultato una perdita del potere d'acquisto che ancora oggi gli italiani subiscono quotidianamente. Si Ricordi l'intervento militare deciso unilateralmente da Massimo D'Alema nella guerra di Jugoslavia senza neppure avere ottenuto il permesso del Parlamento. Ricordiamo la tassazione dei conti correnti e dell'età pensionabile legiferati dalla mattina alla sera dal Presidente Amato, poi si scoprì che aveva mandato la sua storica segretaria personale in pensione il giorno prima che entrasse in vigore il decreto. Per carità se fai quello che ti dicono in Europa supinamente è normale che una pacchetta sulla spalla te la offra chiunque.
Certamente però sentire parlare di credibilità internazionale del Pd un Luigi Bersani che insieme a D'Alema, Veltroni si erano precipitati da Obama durante la campagna elettorale per ottenere qualche benefico effetto sul loro consenso personale e che erano stati rimbalzati dallo staff come dei ragazzini in fila per entrare in un locale prestigioso, ha realmente del ridicolo. Affermare che Hollande, capo del partito Spd al quale aderisce il Pd, ad una manifestazione non è cosa degna di nota. Lo stesso fece il leader del Ppe per il congresso del Pdl.
Ora va bene tutto, ma è ora che il centrosinistra inizi a omprendere che l'utilizzare le istituzioni europee per denigrare il proprio Paese e la demcorazia interna fa il gioco di Francia e Germania che non aspettano altro per sottolineare il proprio dominio sulle scelte politiche. Fino a quando non avverrà questo salto di maturità sarà difficile che il Pd si presenti come alternativa credibile di governo per il Paese e potrà solo vincere per demerito degli avversari.
di Marco Fontana