Marco Fontana
Marco Fontana
La voce delle Circoscrizioni
Circoscrizioni di Torino
31 gennaio 2012

Piemonte declassato. L'agenzia di rating Moody's colpisce ancora nel silenzio assordante della politica

Moody’s ha declassato il Piemonte dalla tripla A3 a BAA1 annunciando possibili, ulteriori declassamenti. La decisione è arrivata dopo che la Regione ha deciso di cancellare cinque contratti derivati con tre colossi bancari quali Merryl Linch, Dexia e Biis del gruppo Intesa Sanpaolo. Nonostante il downgrade, Moody’s ritiene che la decisione della Regione non comporti un deterioramento della sua capacità di pagare il suo debito obbligazionario. Il giudizio negativo dell'agenzia di rating è legato però alle possibili conseguenze legali e finanziarie.

La decisione della giunta regionale di annullare d’ufficio, invocando la cosiddetta «autotutela», le delibere con cui nel 2006 aveva sottoscritto i contratti, la espone infatti alla replica delle banche che certamente impugneranno la decisione davanti al Tar. C’è chi sostiene che gli istituti di credito sarebbero intenzionati ad andare allo scontro, anche sfruttando l’inadempienza sui derivati, per chiedere il default dell’intera Regione Piemonte.

Ma andiamo con ordine. Il Piemonte nel 2006 la Regione guidata dal centrosinistra, con presidente Mercedes Bresso, aveva emesso un prestito obbligazionario da 1,8 miliardi di euro con durata trentennale su cui paga un tasso d’interesse molto basso: 15 punti base sopra l’Euribor. Su questo bond la Regione ha costruito vari contratti derivati che hanno inflitto alle casse piemontesi costi «impliciti» per 54 milioni annullando, dall’altra, i benefici del conveniente tasso d’interesse. Vi chiederete, ma perché allora stipulare i contratti derivati? Per tutelarsi dall’oscillazione dei tassi d’interesse. Peccato che i limiti minimi e massimi di oscillazione si siano rivelati un boomerang facendo perdere al Piemonte 95 milioni.Una scelta quella di Bresso & compagni che si è rilevata un vero e proprio salasso.

Un disastro che la Regione guidata da Cota ha deciso di affrontare di petto, ricorsi delle banche permettendo. La Giunta di centrodestra annullando le delibere del 2006, ha, come per magia, annullato anche le perdite di mercato per 462 milioni di euro che la Regione stava sopportando a causa di quei derivati. Anche i pagamenti fatti alle banche dal 2006 ad oggi sono annullati e il Piemonte ne chiede la restituzione: in tutto sono circa 128 milioni. Insomma, niente derivati, niente perdite. Salvo le conseguenze dei ricorsi delle banche.

Più enti locali si sono imbarcati in questa battaglia che prevede l’annullamento delle delibere quando viene dimostrato che quegli atti dimostrativi avevano violato la normativa ed erano contro l’interesse pubblico. Annullare quelle delibere, fino all’agosto scorso, non ha mai significato annullare i derivati sottostanti che sono sottoposti alla legge inglese. Ma la scorsa estate una sentenza del Consiglio di Stato ha stabilito che l’annullamento della delibera provoca l’annullamento automatico degli atti ad essa collegati.

La scelta del declassamento del Piemonte operato da Moody's dimostra la pericolosità di questi organismi, i quali agendo indisturbati e senza oneri di responsabilità, sono capaci di influere pesantemente su mercato del credito. Il declassamento del Piemonte, ingiustificato perchè porta all'azzeramento delle perdite, significherà invece interessi più alti in caso l'Ente decida di contrarre nuovi mutui a tutto vantaggio di quelle stesse banche che avevano emesso i derivati tossici. Così facendo le agenzie annullano in parte i benefici della cancellazione dei contratti vessatori in un circolo vizioso dove l'ente terzo che dovrebbe solo giudicare, influisce pesantemente sulla credibilità debitoria di un Istituzione sana. Un vero e proprio "golpe finanziario" che meriterebbe pesanti sanzioni ma che invece i Governi di tutto il mondo continuano ostinatamente ad accettare di buon grado, tranne lamentarsene quando sotto la scure delle agenzie passa il proprio Stato.

di Marco Fontana

 

Commenti
Commento di: Roberto Lalodice
Che sbadati hanno dimenticato di scrivere chi furono i geni che sottoscrissero i derivati