Marco Fontana
Marco Fontana
La voce delle Circoscrizioni
Circoscrizioni di Torino
08 febbraio 2012

Cittadinanza onoraria al premio Nobel, ma per partecipare i consiglieri sono pagati

Il Comune di Torino non perde occasione di piangere miseria, lo ha fatto anche stamane l’assessore Maurizio Braccialarghe, a margine della presentazione della Carta di credito culturale ideata dal collega regionale Michele Coppola, stigmatizzando le possibili ricadute negative che potrebbe causare lo stop a finanziamenti indiscriminati alle organizzazioni culturali lanciato proprio in queste ore dal presidente Cota; la provincia di Torino tramite Saitta fa sapere che “se la Regione non rivedrà la decisione di tagliare del 15% le risorse destinate alla Provincia di Torino per il trasporto pubblico locale, il sistema salterà”: eppure, non si sa bene come, laddove si tratta di alimentare i costi della casta o delle spese superflue i soldi sono sempre più che sufficienti.

È accaduto anche oggi a Palazzo Civico dove veniva assegnata la cittadinanza onoraria al premio Nobel per la Pace 2011, l’attivista yemenita Tawakkul Karman. Nulla da dire sull’iniziativa, la caratura e l’impegno sociale del personaggio giustificano ampiamente il riconoscimento. Il vero problema è la scelta della presidentessa Marta Levi di convocare la Commissione Diritti e Pari Opportunità alla cerimonia di conferimento: definiamolo “un incentivo economico” ai consiglieri per partecipare alla premiazione. In un momento nel quale la politica è sotto la luce dei riflettori era indispensabile convocare una Commissione pagata con i soldi dei contribuenti per incentivare i consiglieri comunali a partecipare all’incontro? Non sono atteggiamenti del genere a soffiare sul fuoco di quel sentimento antipolitico che ormai attraversa in modo trasversale tutti i partiti italiani? Già l’assegnazione di questo premio nasceva sotto i cattivi auspici: secondo i ben informati il sindaco Piero Fassino, venuto a conoscenza della presenza a Torino di Tawakkul Barman, aveva deciso di assegnarle la cittadinanza ordinaria; pare completamente all’oscuro che in quell’anno il premio Nobel era stato assegnato a tre donne: Ellen Johnson Sirleaf, Leymah Gbowee e Tawakkul Karman. Solo l’intervento dei capigruppo ha evitato la gaffe alla Città di Torino: assegnare la cittadinanza ad una sola di queste invece che a tutte e tre le donne. Quasi che per meritarsi l’agognata palma torinese sia sufficiente una ‘passeggiata’ sotto i portici di Torino.

E se dallo scranno della Sala Rossa Tawakkul Karman affermava stentorea “Sono sempre stata convinta che il mondo sia un solo Paese e che il futuro sia nella cooperazione e non nella distinzione tra i popoli”, qualcuno in aula è facile che abbia pensato il contrario, vedendo qualche consigliere comunale affrettarsi a firmare la propria presenza per assicurarsi l’agognato gettone. Il futuro non starà nella distinzione tra i popoli, ma in Italia la differenza tra eletti e elettori c’è e ha riscontri nel portafoglio visto che qualcuno partecipando allo stesso momento pubblico risulta pagato. Andrea Tronzano, capogruppo del Popolo della Libertà nel capoluogo sabaudo, denuncia: “Ho già sottolineato più volte nella conferenza dei capigruppo che questa modalità non è corretta. Non possiamo essere pagati per partecipare ad eventi pubblici ma solo laddove stiamo lavorando per la collettività discutendo azioni concrete di governo”.

È quindi probabile che la questione sarà prossimo oggetto di discussione da parte del centrodestra nella conferenza dei capigruppo: ma la speranza di registrare qualche cambiamento è assai debole. Basti pensare la considerazione che il presidente della Commissione Cultura, Luca Cassiani, ha avuto nel passato delle scelte della stessa. Da anni convoca puntualmente le commissioni durante gli scioperi generali, di fatto impedendo la libertà di manifestare ai funzionari del Comune che si trovano sistematicamente costretti ad assistere ai lavori d’Aula. E lo scorso 27 gennaio è riuscito a convocare una riunione proprio durante il Giorno della Memoria nonostante i capigruppo di tutte le forze politiche avessero espresso parere contrario. Una scelta che alcuni dicono abbia fruttato anche una reprimenda da parte dei vertici del mondo ebraico nell’imbarazzo generale. Una scelta controtendenza, peraltro punita dalla chiusura anticipata dei lavori per mancanza del numero legale: alcuni consiglieri comunali, tra i quali spicca la Piera Levi-Montalcini, hanno preferito disertare la Commissione per partecipare sin dall’inizio alla Cerimonia di commemorazione presso il Cimitero Monumentale.

di Marco Fontana

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