Marco Fontana
Marco Fontana
La voce delle Circoscrizioni
Circoscrizioni di Torino
29 febbraio 2012

Una famiglia torinese ogni 347 deve lasciare la propria casa

Una famiglia torinese su 347 ha ricevuto uno sfratto; in Italia il rapporto è una ogni 380, in Piemonte una ogni 337. In tutto ci sono tre mila famiglie che hanno già ricevuto lo sfratto che diverrà esecutivo nei prossimi mesi.

L’allarme arriva da Cgil, Cisl, Uil che denunciano: «La crisi sta devastando i redditi e così è saltato il rapporto tra spese per la casa e stipendi. Prima del 2008 era del 30%, una percentuale alta, ma sostenibile. Adesso è arrivata a 6-700 euro al mese su redditi che spesso non arrivano a mille».
Così la conseguenza più ovvia è la morosità: l’84% degli sfratti è stata causata dal ritardato o mancato pagamento mentre dal 2001 a oggi sono cresciute del 62% le famiglie sfrattate.

I sindacati hanno analizzato una realtà amara: il 70% dei nuclei che vivono in affitto hanno un introito che non supera i 30 mila ero lordi all’anno. E chi affitta guadagna meno di chi è proprietario: almeno il 30% con un capofamiglia giovane. E in 65 casi su 100 si tratta di uno straniero. Meno soldi significa anche case più piccole: 74 metri quadrati per chi affitta contro i 115 di chi possiede l’appartamento. Eclatante è poi il dato su chi soffre di maggiori difficoltà: ilo 31% di chi affitta contro il 3 di chi è proprietario.

Un quadro amaro destinato - secondo i sindacati - a peggiorare. E Gianni Baratta della Ciso, Elena Ferro della Cgil, Angelo Freccia della Uil spiegano il perché: «Lo strumento del fondo sostegno all’affitto è stato utilizzato in questi anni da molte famiglie per pagare i canoni e evitare gli sfratti. Nel 2010 le domande erano state 30 mila di cui quasi 20 mila a Torino. Ma il fondo è stato quasi azzerato in Piemonte: è sceso da 245 milioni a 819 mila euro».

E poi c’è la cronica carenze di case di edilizia pubblica: «A Torino è in corso un bando a cui hanno partecipato dieci mila famiglie, ma gli alloggi da assegnare sono solo mille. E siamo preoccupati sul completamento dei 10 mila alloggi pubblici nel 2012. Ci siamo accorti che i finanziamenti per il secondo biennio non ci sono».

Le proposte dei confederali sono chiare: incrementare il patrimonio pubblico, ultimare il piano dei 10 mila alloggi entro il 2012, mantenere il fondo di sostegno all’affitto per chi ha bassi redditi». E aggiungono: «Serve anche utilizzare la leva dell’Imu azzerando l’Ici epr chi affitta a canoni concordati e penalizzando chi tiene gli alloggi vuoti». E contestano la scelta del governo che ha introdotto l’Iva al 10% sugli affitti delle case pubbliche.

di Marina Cassi - da La Stampa

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