A Torino scoperti 129 "furbetti" ritiravano la pensione di parenti defunti
La Guardia di finanza di Torino ha denunciato 129 persone che - secondo le indagini - hanno riscosso pensioni di parenti e conoscenti deceduti. L'ipotesi di reato è truffa ai danni dell'Inps per un totale di circa sei milioni di euro. L'inchiesta ha permesso di revocare 336 pensioni indebitamente erogate dall'Inps, per un totale di 1,8 milioni di euro all'anno, e di recuperare all'erario 1,7 milioni che erano già stati erogati. Una donna continuava a riscuotere la pensione del padre morto oltre 30 anni fa.
Secondo quanto accertato dagli investigatori, i sistemi di frode utilizzati erano due: c'era chi ritirava la pensione in contanti, presentandosi alle Poste con la delega del titolare di cui era stata dichiarata falsamente l'esistenza in vita oppure c'era chi, avendo il conto corrente cointestato, ometteva di comunicare il decesso del pensionato, continuando a incassarne mensilmente il vitalizio.
Tra le situazioni venute alla luce nel corso dei migliaia di accertamenti e controlli incrociati disposti dai finanzieri vi sono una ventina di illeciti che si sono protratti per anni. La donna scoperta ad avere incassato la pensione del padre scomparso da oltre 30 anni ha già restituito 150.000 euro. Tra gli altri casi scoperti, c'è quello di un uomo che aveva apposto la falsa firma del nonno, deceduto sei anni prima, sul modulo per spostare il conto corrente da Torino al paese dove nel frattempo si era trasferito. (Fonte Ansa)