Ora il Parlamento scopre che l’Imu è fuorilegge
Gli esperti della Camera lanciano l’allarme: forte rischio  incostituzionalità per il provvedimento sull’Imu. Sono pesanti le  osservazioni del Servizio Studi di Montecitorio: il nuovo meccanismo di  pagamento della tassa sulla casa non rispetterebbe la «riserva di legge»  assegnata dall’articolo 23 della Costituzione alle imposizioni fiscali.
Il testo approvato dal Senato probabilmente subirà modifiche a Montecitorio, dove ieri la Commissione Finanze si è trovata sul tavolo il critico dossier dell’Ufficio Studi. Si parla di rateizzazione in due-tre tranche dell’acconto Imu sulla prima abitazione, di soluzione per gli anziani ospitati nelle case di riposo che devono pagare l’aliquota più alta su quella che viene ritenuta seconda abitazione e di agevolazioni per gli appartamenti affittati a canone concordato.
Che il decreto sulle semplificazioni fiscali in cui sono state  inserite le norme sull’Imu non sia «blindato» lo conferma l’azzurro  Gianfranco Conte, relatore e presidente della stessa Commissione. E  il Pdl presenta i suoi emendamenti per rendere la tassa «rateizzabile e  una tantum», come ha detto il segretario Angelino Alfano che forse già  oggi incontrerà il premier Monti per discutere di fisco.
I tecnici  della Camera sottolineano che le modifiche dell’importo delle aliquote  di base e della detrazione sulla prima abitazione non sono contenute nel  decreto fiscale, ma si prevede che siano introdotte da Palazzo Chigi  con uno o più Dpcm (decreto del presidente del Consiglio dei ministri)  da emanare entro il 10 dicembre.
La modifica è dovuta ad un emendamento dei relatori nelle Commissioni  Bilancio e Finanze del Senato, poi recepito nel maxi-emendamento del  governo sul quale è stata votata la fiducia a Palazzo Madama.
Ma nel  dossier dell’Ufficio Studi sono forti le critiche al fatto che le  previsioni del gettito dell’Imu non facciano parte di un provvedimento  di legge, ma solo di una relazione tecnica. Le entrate attese saranno la  base sulla quale riparametrare le aliquote dopo l’acconto di giugno.
Gli esperti della Camera osservano che il decreto-legge 201 del 2011,  il cosiddetto «Salva-Italia», non ha esplicitamente quantificato le  stime del gettito ma rinvia, appunto, alla relazione tecnica allegata al  provvedimento.
Il Pdl intanto preme per ottenere le modifiche al  testo di cui ha parlato Alfano: rendere l’acconto Imu rateizzabile e la  tassa «una tantum».
In via dell’Umiltà si è riunito ieri un tavolo ad  hoc per presentare una serie di emendamenti in questo senso. Il termine  in Commissione è scaduto alle 16 e ora solo governo e relatore potranno  presentare le loro proposte di modifica. Il segretario del Pdl Alfano  insiste per ottenere un faccia a faccia con il presidente del Consiglio  al rientro dal viaggio in Medio Oriente, per discutere di come deve  cambiare l’Imu, oltre che di legge sul mercato del lavoro e di delega  fiscale del governo. Potrebbe essere oggi ma dipende molto sulle  trattative sul mercato del lavoro.
Pierluigi Bersani intanto precisa che le tasse di Monti sono colpa  del Cavaliere e che il suo partito non ha colpe. «Ora affrontiamo  questioni come Imu e Iva - dice il segretario del Pd - non per scelta di  Monti, ma perchè stiamo scontando anni di non governo e di favole da  parte di Berlusconi». Per Bersani, il premier «sta disinnescando le  bombe ad orologeria innescate» dal centrodestra. Ma «queste misure  rischiano di aggravare l’andamento recessivo». 
Frasi che provocano  la reazione del vicepresidente dei deputati Pdl Osvaldo Napoli: «L’abuso  di metafore ardite e del lessico scanzonato stanno mettendo il  segretario del Pd sempre più in confusione. Per difendere il governo  Monti, Bersani sostiene che se l’Imu è tornata e l’Iva aumentata è colpa  di Berlusconi. Salvo poi criticare Monti per aver esagerato con le  tasse».
da IL GIORNALE di Anna Maria Greco


	

