Italia sull'orlo del baratro, ma il Governo pensa al referendum
Emblematico il rapporto della Caritas: dall'inizio della crisi ad oggi la povertà assoluta, ovvero la condizione di coloro che non hanno le risorse economiche necessarie per vivere in maniera minimamente accettabile, è aumentata nel nostro Paese fino ad esplodere. I poveri in Italia nel 2015 infatti sarebbero saliti a 4,6 milioni.
Offre notevole spunti di riflessione la morbosa attenzione che il Governo sta prestando al referendum costituzionale di dicembre. Invece di occuparsi di tutti gli altri fronti su cui l'Italia sta soffrendo da anni, Renzi pensa a far vincere la "sua" riforma. Emblematico il rapporto della Caritas: dall'inizio della crisi ad oggi la povertà assoluta, ovvero la condizione di coloro che non hanno le risorse economiche necessarie per vivere in maniera minimamente accettabile, è aumentata nel nostro Paese fino ad esplodere. I poveri in Italia nel 2015 infatti sarebbero saliti a 4,6 milioni. Un disastro che andrebbe affrontato come priorità, in particolare se compariamo i dati del 2013/2014 a quelli attuali: la povertà assoluta allora toccava 4 milioni di persone, ora 4,6: seicentomila diventati poveri durante il governo del premier giovane e simpatico.
Di fronte a numeri così impietosi lasciano esterefatti i pellegrinaggi che Renzi e ministri fanno in Italia e all'estero per ingraziarsi voti per il prossimo 4 dicembre. Una scelta dissennata: qui non si discute affatto di riforme che diano lavoro e futuro agli italiani, ma si dibatte di modifiche alle regole del gioco "democratico" che non interessano la maggioranza degli italiani, specie quelli con la pancia vuota o con il lavoro svanito. Il leader del Partito Democratico si affanna a portare voti alla sua maggioranza, mentre gli basterebbe governare le partite vere che il Paese sta perdendo, in particolare quella economica.
Pare proprio sia il Partito Democratico a ispirarsi agli ideali socialisti e proprio il PD vede nel popolo il depositario di valori positivi. Forse si può dire che Renzi non sia un leader carismatico che imbonisce le masse? Sta girando la Penisola promettendo la neve ad agosto: ponte sullo Stretto, quattordicesima per i detentori di pensioni minime, allargamento mancetta 80 euro ad altre categorie sociali. E allora come fa l'UE a definire populiste le forze politiche che si oppongono a Renzi? Poiché esse mettono in dubbio l'attuale assetto del super Stato europeo, allora sono brutte e e cattive e nemiche del progresso.
Si fa un gran parlare di ritorno alla Guerra Fredda e di ingerenza sugli Stati sovrani: padrino e madrina di questo ritorno al passato si chiamano Obama e Merkel.
di Marco Fontana - Pubblicato da Sputnik Italia