L'11 Settembre per Lucia Annunziata è meglio ricordarlo nelle preghiere
Non poteva che essere ospitato a Torino un incontro pubblico sull'11 settembre dove a fare da madrina è la più rossa di tutte le sultane rosse della Rai, Lucia Annunziata. L'appuntamento è per domani al Jazz Club in piazza Valdo Fusi alle ore 18 e all'incontro parteciperanno il sindaco di Torino, Piero Fassino, il direttore della Stampa Mario Calabresi, l'economista Pietro Garibaldi, il garante della Privacy Francesco Pizzetti e il giornalista Gianni Riotta, insomma una platea trasversale e bipartisan come una puntata di 'Anno zero'.
Tralasciando gli ospiti del pomeriggio commemorativo reputo molto più interessante focalizzare l'attenzione su un altro interessante particolare: la pagina oceanica dedicata oggi dalla cronaca cittadina de 'La Stampa' non per ricordare i tragici fatti dell'11 settembre, quanto piuttosto per dare ampio risalto alle illuminanti idee dell'Annunziata sull'argomento. Un articolo composto di continui virgolettati per presentare "l'Annunziata pensiero" sul crollo delle Due Torri, un pensiero che in verità si sarebbe potuto riassumere perfettamente con le ultime battute del pezzo giornalistico pronunciate dalla conduttrice di Mezz'ora: "Fuori da una contestualizzazione storica, come in tutte le grandi tragedie vale il silenzio, la preghiera, religiosa o laica che sia". Insomma per Lucia Annunziata l'11 settembre è meglio ricordarlo nelle preghiere, preferibilmente quelle laiche, ma non con commemorazioni ufficiali altrimenti si "rischia di cadere nella retorica". (Forse alludeva a Fassino che da due giorni esce sui quotidiani per la intitolazione di una via alle vittime dell'eccidio americano? N.d.R.)
Peccato però che lei sia la prima a cadere nella rete della retorica. E' inquietante leggere questo articolo-intervista nel quale 'La Stampa' mette in risalto il forte senso di responsabilità dell'opinionista e star del giornalismo televisivo militante. "Meno pancia più testa - ha sentenziato la giornalista Rai - meno celebrazioni più verità, più storia". Per carità nulla da eccepire, principi perfetti, altisonanti peccato che a stretto giro di boa la stessa Annunziata si lanci oltre la storia: "Occorre chiarire anzitutto i punti oscuri di quella tragedia, che sono ancora molti, come nel caso di Pearl Harbor". Ecco servita la storia riscritta seconda la retorica dell'Annunziata pensiero: gli Americani, come sempre brutti e cattivi, hanno orchestrato tutto per i loro biechi interessei, come nella migliore tradizione dei giallisti statunitensi, e prima o poi la verità verrà a galla. Su Pearl Harbor l'Annunziata sta ancora attendendo la verità.
Per fortuna che gli americani non hanno atteso anche loro come sta ancora facendo l'Annunziata, altrimenti oggi sarebbe veramente tutta un'altra storia.
di Marco Fontana