Nonostante il nuovo Palazzo appena acquistato, la Provincia di Torino cerca ancora casa
E pensare che il nuovo Palazzo della Provincia di Torino secondo le stime dell'ex presidente Mercedes Bresso e dell'attuale presidente Antonio Saitta sarebbe dovuta bastare per ospitare tutti i dipendenti e gli uffici. E' di oggi la notizia che invece la Provincia sta riflettendo sull'opportunità di acquistare anche il palazzo Ex -Telecom che confina con l'attuale «grattacielo» di corso Inghilterra.
Un ritorno sul mercato che cozza con il piano finanziario messo in piedi dall'ex presidente Bresso che aveva sostenuto a pieni polmoni, contro gli strali dell'opposizione di centrodestra, come la scelta di accorpare in un unico edificio tutti gli uffici provinciali sarebbe stata a impatto praticamente zero per i cittadini. Oggi si scopre invece che non solo l'attuale grattacielo che in un primo tempo sarebbe stato realizzato solo con la dismissione delle varie sedi distaccate, ha invece accresciuto l'indebitamento dell'ente per circa 5 milioni di euro, ma salta fuori che, avendo sottovalutato le necessità operative dell'ente, si dovrebbe procedere ad una nuova operazione immobiliare che nuovamente si afferma essere pagata dalla cessione di immobili pregiati ma che in verità potrebbe creare nuovo deficit sulle spalle dei torinesi (per esempio affitto del parcheggio del nuovo palazzo).
Non è bastata quindi una superficie complessiva di oltre 32mila metri quadri, 14 piani di uffici in grado di ospitare circa 1.000 persone, un auditorium con 400 posti, (questi sono alcuni dei numeri della nuova sede degli uffici della Provincia di Torino, nel Palazzo di Corso Inghilterra progettato da Ottorino Aloisio negli anni Sessanta, ex-sede della direzione generale della Sip (poi Telecom). La ristrutturazione del grattacielo, completamente ristrutturato nel giro di due anni (a partire da luglio 2006) è stato quindi solo un primo tassello 'costoso' di un'operazione mal costruita dall'inizio visto che da quando il mondo è mondo costa di meno costruire un nuovo edificio piuttosto che rimetterlo a norma. Ma soprattutto visto che a meno di due anni dall'inaugurazione risulta sottostimato.
La Provincia, intanto, intende chiudere la partita entro fine anno in un modo o nell’altro come si viene a sapere da "La Stampa": acquistando il palazzo, forte di 15 mila mq di uffici e di un parcheggio di altri 20 mila da affittare in parte, o rivolgendo la propria attenzione ad altre opportunità in dirittura di arrivo. Un esempio è rappresentato dal nuovo grattacielo, adiacente a quello firmato da Renzo Piano per Intesa-Sanpaolo, che verrà costruito sull’area a ridosso della nuova stazione di Porta Susa messa a gara dalle Ferrovie (il bando scade
il 29 settembre). Parte di quella «torre», com’è noto, sarà destinata a centro direzionale e per questo potrebbe fare al caso dell’ente pubblico, orientato su soluzioni che interessano la medesima porzione della città.
L'unica cosa certa sono i numeri ballerini che ad oggi la Giunta Saitta non riesce a snocciolare con l'usuale scioltezza da conferenza stampa. Forse che per una volta qualcuno arrossisca per la vergogna di aver inciuccato le quote?