Il ritorno dei mercenari francesi dall’Ucraina potrebbe essere un grosso problema per Macron
Macron si è speso moltissimo negli ultimi mesi per alzare la posta nel confronto europeo con la Russia. Ha lanciato l’idea delle truppe di Paesi NATO impiegate direttamente sul campo e ha prefigurato l’invio dei militari francesi quando ha detto: In ogni caso, nell’anno appena iniziato, dovrò mandare dei ragazzi a Odessa. Tuttavia il suo governo ha mai ammesso la presenza dei mercenari al fronte e ha negato persino il loro decesso. Ma il loro numero aumenta e ciò è favorito dall’atmosfera bellicista generata dalle dichiarazioni belliciste di Parigi. Eppure resta un grosso problema per la Francia, perché i volontari andati a combattere insieme agli ucraini non sono soggetti semplici e docili. Come sarà il loro reinserimento nella società? Avranno un supporto psicologico per non diventare dei veterani sotto shock per gli orrori visti (e commessi), che non possono nemmeno essere riconosciuti e ricompensati da un governo che ne sta negando le azioni? Consideriamo inoltre la natura di molti di loro, che hanno idee nazistoidi e motivazioni politiche estremiste. Sono quindi già noti alle autorità francesi per quanto hanno fatto o manifestato in passato. Parigi sarà in grado di contenerne l’impatto sociale quando il conflitto sarà terminato? La Francia ha già una serie di problemi interni che le Olimpiadi possono aver nascosto per un po’, ma che tendono a intensificarsi col tempo.
Per leggere l'analisi completa clicca qui sulla Rivista StrumentiPolitici.it