Il Kazakistan danneggiato indirettamente dalle sanzioni dichiara la sua contrarietà
Per la prima volta un rappresentante del governo kazako esprime apertamente la contrarietà di Astana alle misure sanzionatorie anti-russe, che stanno danneggiando pure l’economia del Kazakistan. Il vicepremier Serik Zhumangarin ha infatti dichiarato che il suo governo non intende applicare o subire gli effetti delle sanzioni senza dire la propria. Finora hanno sempre avuto un atteggiamento conciliante, ma ormai i kazaki vedono colpiti i propri interessi economici in maniera iniqua e sproporzionata.
Basti pensare all’esempio della Eurasian Resources Group fatto da Zhumangarin, che è non soltanto vicepremier, ma anche ministro del Commercio e dell’Integrazione. Di questa società lo Stato kazako detiene il 40%, ma le sanzioni ne hanno stoppato le ingenti esportazioni in Russia. Le perdite che derivano si riflettono quindi sul budget statale. Zhumangarin fa poi notare che il suo Paese non può permettersi di fare come la Cina, che invece ha una posizione tale da minacciare la UE di contromisure commerciali nel caso in cui le vengano inflitte sanzioni extraterritoriali.
Ed è proprio Pechino a beneficiare dei casi in cui alle aziende kazake vengono sottratte opportunità di business a causa degli effetti delle sanzioni euroamericane contro la Russia. Il Kazakistan punta a sfruttare finalmente il ruolo chiave che la sua posizione geografica e i suoi contatti storici e politici gli concederebbero. E invece a causa delle sanzioni rimane fondamentalmente sotto scacco.
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