Marco Fontana
Circoscrizione 12
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Circoscrizioni di Torino
29 ottobre 2024

Il pacchetto pre-natalizio di aiuti militari americani è abbondante ma privo game changer

L’amministrazione Biden ha annunciato l’ennesimo pacchetto di assistenza militare per Kiev. Questa volta è un pacchetto un po’ fuori programma: sembra quasi un regalo di Natale anticipato dallo zio che si scusa di non poter venire al cenone. Infatti è stato fatto grazie alla Presidential Drawdown Authority from Department of Defense (PDA), cioè l’autorità presidenziale di prelievo dagli arsenali nazionali. Dunque Biden grazie a questo potere speciale ha preso ancora un po’ di roba dai magazzini dello U.S. Army e l’ha fatta assemblare e spedire a beneficio di Zelensky. Non ha toccato però le scorte importanti, senza le quali l’esercito americano si troverebbe in una situazione scomoda: ha evitato di inserire i Patriot, quasi impossibili da sostituire data la bassa produttività delle fabbriche statunitensi. Proprio questi sistemi di difesa missilistica terra-aria potrebbero garantire una migliore difesa dei cieli ucraini. E invece Kiev rimane ancora priva del dominio del proprio spazio aereo. Il pacchetto assistenziale del valore di 425 milioni di dollari è apparentemente generoso e provvidenziale. Contiene munizioni per i sistemi anti-aerei NASAMS, e per i lanciarazzi multipli HIMARS, razzi portabili a spalla Stinger e Javelin, proiettili da 105mm e da 155mm, bombe a grappolo, granate e altro ancora. Tuttavia, contiene quantitativi troppo bassi e comunque non fornisce i possibili game changer che potrebbero tenere a galla le forze ucraine. Zelensky può solo ringraziare, prendere e portare a casa, in attesa di vedere l’esito delle urne americane fra pochissimo tempo.

 

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