Marco Fontana
Circoscrizione 12
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Circoscrizioni di Torino
09 dicembre 2024

Gli ucraini vanno in America a parlare di fine delle ostilità e di negoziati di pace

Negli USA si sono tenuti la scorsa settimana degli incontri ad alto livello fra gli esponenti del governo di Kiev e quelli di Washington.

Erano presenti sia i rappresentanti dell’amministrazione Biden sia le figure principali della prossima squadra di Trump. Si trattava di inaugurare un canale di dialogo diretto al fine di velocizzare i processi di comprensione e di accordo. Nessuno vuole perdere altro tempo perché in effetti di tempo non ne rimane più. Zelensky non è più il presidente legittimo dallo scorso maggio, quando il suo mandato è scaduto e lui rimane al potere solo grazie alla legge marziale. Gli americani sono stanchi di foraggiare all’infinito una guerra di cui non vedono né il senso né i vantaggi. In un modo o nell’altro si arriverà alle trattative con Mosca, ma il punto è proprio come arrivarci.

Gli ucraini non vogliono mollare su determinate questioni, come il diventare membri della NATO o il riprendersi le regioni che oggi fanno già parte della Russia. Compito dei rappresentanti di Trump è proprio quello di convincerli - per adesso con le buone - a fare ciò che loro suggeriscono. Il responsabile Keith Kellogg di fatto ha già delineato i prossimi sviluppi e l’apertura dei negoziati dopo l’insediamento del 20 gennaio sembra probabile. Ma c’è ancora un mese e mezzo da passare e può essere un periodo molto travagliato, dunque meglio cominciare oggi a discutere e a trovare dei punti di accordo.

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