Biden, ancora sanzioni: stavolta sulle petroliere russe e i loro destinatari
Mancano poche settimane all’uscita di scena di Biden, ma la sua amministrazione non demorde nel cercare di danneggiare la Russia il più possibile. Ecco che la squadra di esperti di Washington sta studiando il modo di inasprire le sanzioni sui ricavi energetici del Cremlino. Infatti quelle applicate finora si sono rivelate poco efficaci, anzi controproducenti per gli alleati europei. Questi sono costretti, Italia compresa, a spendere di più per scaldare e dare energia alle proprie aziende, perché devono in gran parte comprare combustibile dai fornitori americani. Dunque da un lato agli USA va anche bene così, ma non basta, perché la Russia non si è fermata in questi tre anni. In pratica ha solo cambiato clientela, riuscendo a piazzare il proprio petrolio e il gas all’Asia. Così, la Casa Bianca a trazione democratica giocherà qualche altra carta sanzionatoria, colpendo pure i clienti, i terzi, i soggetti laterali del traffico petrolifero di Mosca. Ennesimo capitalo della lunga storia di un’America che alla fine sanzionerà il mondo intero, restando odiata, isolata e danneggiata essa stessa. Ma qualcosa fa credere a Biden che stavolta andrà meglio: forse il prezzo basso della benzina negli USA, forse la consapevolezza che tanto tra poco lascerà la patata bollente a Trump, forse le vane speranza mischiate a qualche effettiva possibilità di migliorare la situazione sul campo dell’Ucraina. Per il momento, comunque, a Washington si discute ancora sul da farsi.
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