Trump e l’ammodernamento dell’arsenale nucleare USA in Europa
In politica estera, la retorica di Trump si è sempre distinta per essere favorevole ai negoziati, alle aperture e di fatto alla pace.
Tuttavia ciò non implica affatto che sia un pacifista desideroso di disfarsi dell’esercito o degli armamenti. Tutt’altro: il 45° e oggi 47° presidente americano non si è mai tirato indietro quando si trattava di finanziare il rafforzamento della potenza militare degli Stati Uniti. Adesso il discorso verte sul dispiegamento di tale potenza in Europa, sotto forma delle nuove bombe nucleari a gravità B61-12 LEP (Life Extension Program), che hanno una potenza fino a 50 chilotoni e sono le più moderne di questo tipo.
Ad aver lanciato il progetto era stata l’amministrazione Obama, poi Trump aveva proseguito e sotto Biden le bombe sono state realizzate. Riferisce del successo di questo programma Jill Hruby, direttrice della NNSA, l’agenzia del Dipartimento dell'Energia responsabile della sicurezza nucleare. Di questi 200 ordigni probabilmente la metà andrà nelle basi militari situate in Europa, ma al momento non si conosce il dato preciso. Fra i siti scelti vi è la base di Lakenheath in Gran Bretagna, nella quale stanno costruendo il relativo deposito per queste armi nucleari tattiche americane.
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