Marco Fontana
Marco Fontana
La voce delle Circoscrizioni
Circoscrizioni di Torino
26 settembre 2011

L'assessore provinciale Carlo Chiama sceglie la domenica per lanciare l'allarme fondi cassaintegrazione 2012. Una bufala

Carlo Chiama, assessore alla Provincia di Torino, ha scelto la quiete di una tranquilla domenica per lanciare sui media l'allarme per i fondi sulla cassaintegrazione 2012. A partire dal nuovo anno secondo l'esponente della Provincia di Torino gli enti locali non avrebbero più risorse a disposizione azzerando gli ammortizzatori sociali per circa 10mila500 lavoratori. Un vero è proprio annuncio shock se solo non si fosse trattato di una bufala bella e buona.

A rispondere all'assessore provinciale ci ha pensato l'assessore al Lavoro della Regione Piemonte, Claudia Porchietto, che proprio non ha mandato giù il marchettone di due pagine pubblicato da "La Stampa" di Torino. “L’assessore Chiama farebbe meglio a documentarsi attentamente prima di rilasciare dichiarazioni in grado di allarmare in modo ingiustificato intere famiglie che già si trovano a vivere in una situazione critica”. questa la chiosa dell'esponente della Giunta Cota la quale continua: "Ha presentato dati inesatti con l'aggravante del procurato allarme sociale".

La Regione Piemontei in primo luogo rassicura le famiglie. Le risorse oggi disponibili a bilancio sono sufficienti a coprire l’inizio dell’anno 2012. Il finanziamento della cassa integrazione in deroga è da sempre approvato a fine anno, con la legge finanziaria, e le risorse residue vengono ribaltate sull’anno successivo su indicazione del Ministero del Lavoro. Una situazione tanto nota alla Provincia di Torino da far nascere una domanda spontanea alla Porchietto "Mi chiedo come mai il mio collega non abbia sollevato le stesse considerazioni quando a governare la Regione era la Giunta Bresso...”.

A riprova del fatto che non esista alcun problema per le famiglie la Regione ricorda come siano appena arrivati, con un decreto del 21 luglio, 60milioni di euro a dimostrazione che il flusso di risorse è continuo; secondariamente il ministro Sacconi ha dimostrato nei fatti in questi mesi l’attenzione per il Piemonte e per l’andamento della sua difficile situazione occupazionale ed infine è in dirittura d’arrivo l’ipotesi di accordo sulla gestione della Cigd per il 2012 visto che abbiamo già avviato in estate il confronto con le parti sociali. Insomma la Provincia di Torino pare proprio aver preso un abbaglio grosso come il suo buco di bilancio.

“Peraltro – afferma l’assessore al Lavoro della Regione Piemonte – la gestione della cassa in deroga è a gestione regionale e non provinciale, sarebbe quindi stato opportuno un confronto prima di esternazioni che hanno l’unico scopo di destare preoccupazione sociale e non quella di risolvere eventuali problemi. Il Piemonte rappresenta un’assoluta eccellenza in questa sua competenza e a dimostrarlo sono i dati: le domande vengono istruite e autorizzate in meno di 30 giorni, un record talmente noto da aver richiamato l’attenzione di altre Regioni; a fine luglio era stato autorizzato oltre il 95% delle domande presentate nel 1° semestre e sono continui e ottimi i rapporti con l’Inps e questo significa ridurre al minimo i tempi di erogazione del sussidio alle persone in caso di domande presentate correttamente”.

Secondo gli Uffici regionali peraltro sono state espresse anche molte inesattezze nell’esternazioni del rappresentante della Provincia di Torino riguardo ai dati sul Mercato del Lavoro. L’assessore Chiama parla di quantità di occupazione riferendosi al parametro di milioni di ore. In tal caso sbaglia in quanto si riferisce ad un indicatore del Mercato del Lavoro di ideazione dei nostri Uffici e che abbiamo chiamato VOLA (Volume di lavoro attivato): una metodologia di carattere ancora sperimentale che misura il peso effettivo delle procedure di assunzione (avviamenti), sia pure calcolato in termini previsionali grezzi, in una situazione caratterizzata, come noto, da un forte ricorso al lavoro precario con esperienze brevi e marginali spesso ripetute, cosa che sconsiglia una lettura basata sul solo numero degli avviamenti registrati. L’indicatore in oggetto si misura in giornate e non ore. E in effetti in Provincia di Torino siamo intorno ai 57milioni di giorni nell’ultimo triennio. Va però sottolineato come nel primo semestre 2008 le giornate non erano oltre i 100milioni come riportato dall’assessore della Provincia ma intorno a 85milioni. Inoltre laddove si raffrontano dei semestri, sarebbe statisticamente più corretto per omogeneità paragonare il primo semestre 2011 non con il secondo semestre 2010, bensì con l’analogo periodo dell’anno precedente. Scopriremmo allora che nel raffronto tra i primi due semestri il totale ore Cigd aumenta ma non come segnalato. Medesimo discorso vale per le assunzioni, queste in effetti registrano un modesto incremento tra il 1° semestre 2011 e il secondo semestre 2010 ma nel raffronto più corretto fra i primi due semestri 2010 e 2011 c’è un aumento non trascurabile (+12mila unità che equivale ad un apprezzabile +7%).

La Regione sottolinea inesattezze anche relativamente ai dati sulla mobilità che se sono sostanzialmente corretti in termini numerici, non producono gli effetti nefasti sollevati da Chiama: infatti, chi è iscritto nelle liste di mobilità e non riceve l’indennità di mobilità riceve la disoccupazione ordinaria. La Provincia di Torino sembra al contrario affermare che questi lavoratori non prendano alcun ammortizzatore sociale. Certo siamo ancora lontani dai livelli precrisi, ma non credo tuttavia che lanciare allarmi mediatici infondati e continuare a leggere i dati solo in negativo possa essere utile per la collettività.

“Peraltro – conclude una Porchietto alquanto piccata - mi piacerebbe che la stessa fluente dialettica che Chiama è solito esercitare sui media la usasse anche durante i tavoli di crisi e le riunioni per decidere sinergicamente le strategie da adottare per risollevare le sorti del nostro territorio a livello occupazionale, facendo lobby territoriale. In ultima analisi vorrei ricordare alla Provincia di Torino che la gestione delle politiche attive è di sua competenza: mi stupisce quindi che l’assessore della Giunta Saitta chiami in causa Enti terzi quando ha il potere di governarle personalmente”.

di Marco Fontana

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