Marco Fontana
Marco Fontana
La voce delle Circoscrizioni
Circoscrizioni di Torino
17 novembre 2011

I ministri tecnici? Ci costano il doppio. 2milioni 800mila euro.

Un governo snello, con pochi ministri, sintonizzato sugli umori del Paese, ancorato all’imperativo dell’austerity. È questa la parola d’ordine di queste ore,una sorta di mantra in grado di liberare la mente dai pensieri, uno dei tanti leit motiv che fanno da colonna sonora al nuovo corso «montiano ».

Inutile dire che è presto per giudicare un esecutivo di cui ancora neppure si conosce il programma. Ma un primo calcolo è possibile farlo, alla luce della squadra presentata dal Professore.

Quanto costerà al contribuente il governo Monti?Più del doppio dell’esecutivo guidato da Silvio Berlusconi: circa due milioni e 800mila euro contro un milione e 400mila. Il motivo? Semplice, la squadra guidata dal neo senatore a vita è interamente composta da tecnici e questo alza notevolmente il «monte ingaggi » complessivo rispetto a una compagine «politica» come quella uscente nella quale i ministri parlamentari erano la stragrande maggioranza. Vediamo le differenze nel dettaglio. Il governo Berlusconi era composto da 24 ministri (compreso Berlusconi): di questi 2 non erano parlamentari, Ferruccio Fazio e Giancarlo Galan.

Lo stipendio per un ministroparlamentare è pari a 3.746 euro lordi per 13 mensilità, per un totale di 48.698 euro. Moltiplicando 48.698 per 22 ministri si ottiene: 1.077.296. Un milione e 77mila euro, a cui bisognerebbe sottrarre lo stipendio di Berlusconi versato in beneficenza. A questo ammontare va aggiunta la retribuzione dei due ministri non parlamentari, quindi ai 3.746 euro lordi per 13 mensilità va aggiunta una indennità di 10.697 euro lordi per 12 mensilità. Per un totale di 177.062 euro annui da moltiplicare per due. Il totale delle retribuzioni del governo Berlusconi era quindi di 1.431.420 euro.

Il governo Monti, Professore compreso, è composto da 17 ministri. L’unico «politico» è lo stesso presidente del Consiglio, elevato al soglio senatoriale dal capo dello Stato. Moltiplicando la retribuzione di 177.062 euro per 16 ministri si ottiene la seguente cifra: 2.832.992. A questa cifra vanno aggiunti i-48.698 euro annui del neopremier per un totale di 2.881.690 euro. Almeno per il momento perché questa cifra è destinata a salire con la nomina dei sottosegretari. Quanto all’ex commissario europeo, Monti come senatore a vita incassa in aggiunta anche 12mila euro lordi di indennità, più altri 12mila euro netti di rimborsi.

C’è, poi, un «effetto collaterale» indirettamente riconducibile al governo Monti, calcolato sul Giornale. it da Andrea Indini. La prosecuzione della legislatura garantirà, infatti, a 350 parlamentari di prima nomina il vitalizio e ad altri 264 veterani consentirà di arricchirlo in maniera significativa. I primi raggiungeranno la cifra di 2.412 euro al mese al compimento del 65esimo anno con un costo per le casse dello Stato di oltre 172 milioni di euro.

I parlamentari eletti nel 2006 e rinominati due anni dopo andranno invece in pensione a 60 anni con 4.202 euro al mese, con una ricaduta di oltre 465 milioni sulle tasche dei contribuenti. Un conto salato che lo Stato si sarebbe risparmiato in caso di voto anticipato. Infine una curiosità. Il governo tecnico rischia di determinare un overbooking a Montecitorio. Nell’emiciclo, infatti, i posti da deputato sono soltanto 623 ma gli onorevoli sono 629 senza il presidente. Normalmente qualcuno dei ministri è anche deputato per cui va a sedere sulle tribune del governo. Ora 7 parlamentari si apprestano a riposizionarsi in aula.

Per ovviare all’ «inconveniente» verranno assegnati ai deputati segretari sei posti al banco della presidenza. Uno stratagemma per evitare che agli ex ministri, oltre alla poltrona, venga tolto anche lo scranno.

da IL GIORNALE di Fabrizio de Feo

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