Marco Fontana
Marco Fontana
La voce delle Circoscrizioni
Circoscrizioni di Torino
18 novembre 2011

Dal Banco Alimentare dati allarmanti: i poveri a Torino sono 67mila

Crescono i poveri in Piemonte. A testimoniarlo il Banco Alimentare che ha registrato un aumento dell'8,7% di domande d'aiuto. Calcolatrice alla mano si tratta di quasi 9mila nuovi poveri che si vanno ad aggiungere agli oltre 102mila dell'anno scorso. Il dato è di quelli che fa paura e che fotografa un dramma spesso sommerso che si abbatte com maggiore forza in Provincia di Torino, oltre 67mila persone. 

Le derrate di cibo raccolto aumentano, dalle 5.431 tonnellate del 2010 alle circa 6miladi quest'anno; aumentano i volontari ma la povertà non diminuisce. Effetto della crisi certamente, ma anche di una classe dirigente, (politica, sindacale, imprenditoriale, clericale, finanziaria) che non risulta capace di quel cambio di passo che servirebbe per invertire una inesorabile tendenza al declino.

Mancano le idee, Torino e in particolare i salotti buoni vivono del loro passato: si accontentano dei festeggiamenti alle Ogr, di qualche manifestazione come Paratissima, dell'esposizione di un ritratto di Leonardo strappato all'ultimo secondo, scordandndosi che il ruolo di di una città che aspira ad essere capitale si costruisce non sulle ceneri dei ricordi ma sulle scelte compiute ogni giorno e che programmano il futuro.

Secondo le ultime rilevazioni dell'Atlante dell'infanzia, il 27,2% di genitori con figli non può permettersi neppure una settimana di ferie, il 5,9% non può consumare ogni giorno un pasto, l'8,5% dichiara di non avere i soldi necessari per pagare le spese mediche. Dati che ci avvicinano al terzo mondo, nonostante i grandi proclami pronunciati in campagna elettorale dalla amminsitrazione uscente più preoccupata di dirsi solidale a parole, invece di rimboccarsi le maniche una volta per tutte e attuare azioni politiche anche eclatanti per far emergere a livello nazionale un dato: oggi le politiche protettive che si dedicavano al Mezzogiorno dovrebebro essere allargate anche al Nord Ovest. Solo l'assessore regionale al Lavoro Claudia Porchietto ha avuto il coraggio di affermarlo durante un convegno della Uil, un coraggio però che si spera pervada più in generale tutta la classe politica.

di Marco Fontana

 

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