Marco Fontana
Marco Fontana
La voce delle Circoscrizioni
Circoscrizioni di Torino
14 dicembre 2011

Per evitare che a prostituirsi siano gli italiani, chiediamo che le prostitute paghino le tasse

Premetto che sono un cattolico; un cattolico liberale convinto che ha sempre ispirato e informato la propria azione politica e lavorativa a quei principi di solidarietà e tolleranza, di condivisione e dialogo, di rispetto dei valori della tradizione cristiana che sono insiti in chi crede appunto nel Cristo. Partendo da questo assunto personale penso però che il Signore, avendoci concesso un cervello e la ragione, ci abbia voluto dare non solo la libertà di scelta ma anche la capacità di non sotterrare la testa nella terra come fanno gli struzzi, facendo finta di non vedere che alcuni comportamenti, problemi, vizi esistono e esisteranno per sempre, qualsiasi cosa un cattolico faccia.

La prostituzione è uno di questi vizi. Si dice che sia il mestiere più vecchio del mondo, a me poco importa, quello per conta in questo momento di crisi è che quando esco di casa la sera, in numerosi corsi e vie di Torino vedo una pletora di ragazze e donne che mettono in vendita il proprio corpo. Non voglio entrare nel merito morale di questo problema, ma voglio essere cinico una volta ogni tanto. Guardo quelle ragazze e francamente non vedo più solo delle schiave bensì dei veri e propri evasori fiscali. Evasori fiscali conosciuti ma che in alcun modo vengono toccati dallo Stato, per il solito scotto che l'Italia paga al Vaticano da millenni.

In un momento quale quello attuale, dove a causa della macelleria sociale del Governo Monti, che non ha guardato in faccia nessuno, mi spiace dirlo avrei voluto vedere colpire anche quel tipo di evasione. Una lotta all'evasione facile da sgominare e che sarebbe peraltro molto remunerativa visto che è quantificato che in Italia il business della prostituzione valga 90milioni di euro al mese (un po' di più di un miliardo di euro all'anno). Oggi sono tra le 15.000 e le 18.000 donne (43mila se si contano le straniere) coinvolte nella prostituzione. Il 65% lavora in strada, il 35% in albergo o in appartamento. Il 20% è minorenne. Solo il 10% del totale è vittima del racket. 

E' mai possibile che nessun economista abbia pensato che grazie a quel provvedimento si potrebbe recuperare un terzo della cifra che verrà dalla reintroduzione dell'ICI sulla prima casa? Faccio un esempio: i lavoratori in cassa integrazione sarebbero potuti risultare esenti da questo balzello. In un momento nel quale i beninformati iniziano a lanciare l'allarme che la manovra lacrime e sangue di Mario Monti non sarà sufficiente e ne servirà un'altra è credibile che non si pensi a intervenire su quelle zone d'ombra che tutti conoscono?

Francamente sono stanco dell'ipocrisia cattocomunista di chi agogna un mondo ideale, senza accorgersi che così facendo sta mandando a rotoli quel che di buono ancora esiste. Mi chiedo veramente se non sia ora che i politici italiani mettano da parte il falso perbenismo del quale si travestono e decidano di tassare la prostituzione (abolendo una volta per tutte la Legge Merlin), per evitare una volta per tutte che sia tutto il popolo italiano a doversi prostituire per pagare i conti dovuti alla loro inadeguatezza.

di Marco Fontana

 

 

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