Crolla nuovamente un soffitto nel liceo Darwin. Poteva essere nuovamente una tragedia
Un altro pezzo di soffitto è crollato nel liceo Darwin di Rivoli, la scuola dove alcuni anni fa il cedimento di un controsoffitto uccise uno studente, Vito Scafidi.
Il nuovo crollo, scoperto stamani, è avvenuto nell'aula attigua a quella nella quale cadde il soffitto che uccise il ragazzo. A rendersi conto del fatto è stato un carabiniere. L'area nella quale è avvenuto il nuovo crollo era stata dissequestrata il 15 luglio scorso dal tribunale di Torino in occasione della sentenza del processo per la morte di Scafidi ma, secondo le prime notizie, non sembra fosse ancora nella disponibilità piena delle figure responsabili della gestione. A cedere - non si sa ancora quando - sarebbe stato un controsoffitto, proprio come l'incidente che uccise Scafidi. La Procura della Repubblica di Torino aprirà un'indagine di cui si occuperanno i magistrati del pool di Raffaele Guariniello, gli stessi del caso di alcuni anni fa.
Il capogruppo del Popolo della Libertà, Nadia Loiaconi, e il vicepresidente del Consiglio Provinciale, Giuseppe Cerchio, hanno espresso sconcerto: "Abbiamo presentato un question time urgente per approfondire la vicenda. La Provincia deve concentrare la sua attenzione sulla manutenzione degli edifici scolastici, un’attenzione che deve essere maggiore rispetto a quanto fatto nel passato”.
Resta il fatto che lascia basiti che ad oggi la Provincia di Torino non sia riuscita ancora a mettere a norma l'edificio e che la giustizia non abbia rintracciato colpevoli nella politica. I malpensanti affermano che se a governare ci fosse stato il centrodestra a quest'ora che deteneva deleghe sarebbe già stato raggiunto da avvisi di garanzia. Queste però restano mere congetture. Resta però il fatto che questo nuovo crollo, con tutte le attenuanti del caso è un vero e proprio campanello d'allarme sull'incapacità della amministrazione provinciale a mettere in sicurezza gli edifici scolastici. E che nessuno in Italia come al solito paga...
di Marco Fontana
