Marco Fontana
Marco Fontana
La voce delle Circoscrizioni
Circoscrizioni di Torino
23 gennaio 2012

I "forconi" arrivano a Torino

La protesta del Movimento dei forconi è sbarcata anche in provincia di Torino. Numerosi blocchi sono stati effettuati stamani dagli autotrasportatori. In particolare, numerosi mezzi pesanti sono fermi sulla tangenziale del capoluogo piemontese all'altezza del Sito Interporto, provocando code di numerosi chilometri in entrambe le direzioni di marcia. Blocchi minori sono stati organizzati anche nella zona di Rivoli e
dell'Autoporto Pescarito di Settimo torinese.

Nello stesso momento centinaia di tassisti sono scesi in piazza stamani a Torino per protesta contro le liberalizzazioni. In corteo, a piedi, hanno raggiunto, partendo dal raduno in piazza  Vittorio Veneto, piazza Castello dove sostano davanti al palazzo della Giunta regionale al grido "La licenza non si tocca" chiedendo un incontro con l'assessore ai Trasporti Barbara Bonino, sperando una sensibilità uguale a quella dimostrata da Cota contro l'applicazione della direttiva europea Bolkestein contro le licenze dei venditori ambulanti.

Solo i grandi partiti politici Pd e Pdl sembrano non accorgersi che i provvedimenti del Governo Monti stanno producendo una movimentazione spontanea dei cittadini italiani. La protesta, nata in modo anomalo proprio da quel Sud Italia, che ad ascoltare i sidacati dovrebbe più di altri beneficiare delle norme sulle liberalizzazioni e sulla manovra lacrime e sangue bollandole come favorevoli proprio al meridione, dovrebbe suonare come un drammatico campanello d'allarme per i leader dei partiti. Un monito a staccare la spina ad un esecutivo nazionale che non solo non sta migliorando la situazione finanziaria del Paese (basti seguire l'andamento dello spread, della Borsa italiana, del costo del denaro), ma che anzi sta mettendo a segno gli ultimi colpi della fine di quella classe media e borghese che fino a ieri ha sorretto l'Italia.

La Terza Repubblica, che molti opinionisti avevano ipotizzato nascere all'insegna della fine del berlusconismo, rischia invece di consegnare le mani ai movimenti spontanei segnando la fine del partitismo in Italia, di tutto il partitismo anche quello di sinistra: un partitismo sempre più incapace di governare il popolo italiano.

di Marco Fontana

 

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