Marco Fontana
Marco Fontana
La voce delle Circoscrizioni
Circoscrizioni di Torino
06 aprile 2012

Il Comune di Torino lascia a piedi i ciechi e gli ipovedenti

Ieri si è consumata l’ennesima doccia fredda per la Giunta Fassino. L’erogazione su base reddituale del trasporto pubblico locale, salutata nelle scorse settimane dal centro sinistra come una soluzione equa e solidale per far fronte alle ristrettezze della finanza pubblica, è stata bocciata senza possibilità d’appello dall’Unione Italiana dei Cechi e degli Ipovedenti e dall’associazione Apri Onlus.

Le due organizzazioni hanno preso carta e penna e scritto al sindaco di Torino, censurando pesantemente l’assessore alla Viabilità del Comune di Torino, Claudio Lubatti. La critica è stata mossa su due principali filoni: da un lato la scelta di erogare i servizi di trasporto per disabili in base al reddito ISEE che è stata definita “un’azione che vuole emarginare i ciechi assoluti e i disabili motori gravi, facendoli ripiombare negli anni Settanta”. Dall’altro lato sono state contestate alcune dichiarazioni pubbliche di Lubatti, nelle quali avrebbe millantato che la decisione di graduare i servizi in base al reddito fosse stata presa in accordo con i sette rappresentanti del ComitaTO Interassociativo tra le associazioni di  disabili del capoluogo torinese. Un accordo che L’Unione Italiana Ciechi non solo smentisce ma che li porta al contrattacco: “Questa scelta serve solo per ‘fare cassa’ e non favorisce di certo i disabili, anzi li discrimina”. Della stessa opinione il presidente di Apri Onlus, Marco Bongi “La soluzione proposta da Lubatti, di fatto, elimina i buoni taxi. Nessuno, tantomeno i disabili visivi, prenderebbe un taxi sapendo di poter risparmiare al massimo due euro. In questo modo si cancella un servizio che ha reso negli ultimi anni veramente autonomi i ciechi oltre a proiettare la città di Torino all'avanguardia a livello nazionale nel campo della mobilità urbana delle persone diversamente abili. Ci sembra inoltre che tutta questa manovra penalizzi anche la categoria dei taxisti, a tutto favore di altri soggetti che gestiscono i pulmini attrezzati”.

Il malumore delle associazioni per disabili contro l’amministrazione Fassino però non si ferma alla questione dei servizi per il trasporto pubblico locale, anche il fallimento Csea (dove il Comune di Torino è l’unico socio pubblico) pare non sarà indolore per il mondo dell’handicap. Infatti il consorzio formativo oggi in liquidazione era l’unico Ente che erogava corsi per centralinisti ciechi: le associazioni si domandano se i 15 allievi che oggi frequentano tale percorso potranno finire i corsi, ottenere la propria qualifica e se, soprattutto, in futuro si darà continuità a tale programma didattico. Nuove grane quindi per il vicesindaco Tom Dealessandri che in questo periodo pare segnare continui autogol per la propria Giunta.

Le associazioni per i disabili, in attesa di una risposta del primo cittadino, hanno deciso di scendere in piazza ieri pomeriggio per manifestare di fronte al Municipio il proprio dissenso e la propria rabbia.

di Marco Fontana - da IL GIORNALE DEL PIEMONTE

 

 

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