Marco Fontana
Marco Fontana
La voce delle Circoscrizioni
Circoscrizioni di Torino
09 maggio 2012

Palazzo civico molto poco smart: i dipendenti lavoreranno al caldo

I dipendenti del Comune di Torino lavoreranno al caldo quest’estate. A sancirlo una circolare diffusa ieri mattina dall’Ing. Cesare Vaciago, nella quale il direttore generale della Città parla esplicitamente delle difficoltà economiche dell’ente per giustificare la richiesta. Nessuna scusa quindi legata al risparmio energetico o al rispetto per l’ambiente come sarebbe successo qualche anno fa; bensì una vera e propria richiesta di austerity, per socializzare gli effetti dei conti in rosso di Palazzo Civico. Questo bagno di umiltà potrebbe essere considerato anche un bel passo in avanti visto che, durante tutta la campagna elettorale del 2011, parlare dei debiti del Comune era percepito come un delitto di lesa maestà nei confronti di Sergio Chiamparino; se non fosse che Torino si è spesa ampiamente per il progetto smart city.

Una città che vorrebbe essere premiata dall’Europa per la capacità di incrementare l’efficienza energetica dei propri edifici attraverso strumenti d’avanguardia e che invece si limita a far spegnere i condizionatori non è sicuramente una realtà da prendere ad esempio. Ma d’altra parte se Torino ha visto Genova sorpassarla nelle prime tranche di finanziamento, una ragione ci sarà.

Comunque sono molti i funzionari che, dopo aver ricevuto sulla propria scrivania la ‘nefasta’ circolare, lamentano il fatto che nessun amministratore locale abbia mai pensato di dotare l’edificio comunale di un impianto fotovoltaico e termico per produrre un reale risparmio sui conti pubblici e un abbassamento delle emissioni di gas serra e di inquinamento. Una scelta che non solo inciderebbe sulle spese vive, ma che eviterebbe di far lavorare i funzionari in condizioni non ottimali. 

D’altra parte è normale che tra il personale del Comune serpeggi il malumore: nel giro di pochi mesi per far quadrare i conti la Giunta Fassino ha ridotto drasticamente il pagamento degli straordinari ai propri dipendenti e minacciato lo stop ai buoni pasto e ticket restaurant, già da tempo peraltro nell’occhio del ciclone per essere molto più bassi di quelli elargiti dalla Regione Piemonte: 7,20 euro contro gli 11,00 di Palazzo Lascaris. Veri e propri schiaffi ad una ‘casta’ che inizia a guardare con sospetto nel giardino del vicino (la politica). Ora a far storcere il naso non sono più solo gli stipendi d’oro del city manager e del portavoce del primo cittadino (quest’ultimo secondo i ben informati pare non aver subito una riduzione del compenso neppure dopo aver visto ridurre le proprie mansioni)  ma anche il moltiplicarsi di missioni estere da parte di esponenti della maggioranza di governo. Sono in molti a chiedersi quanto costino alla collettività i viaggi in Birmania di Fassino e il tour tra Svizzera e Germania del presidente del Consiglio Comunale Giovanni Maria Ferraris.  Anzi è di queste ore la notizia che proprio Ferraris partirà domenica prossima alla volta del Giappone e vi rimarrà per una settimana. C’è da domandarsi quale importante missione lo spinge verso il Sol Levante. Forse qualche climatizzatore di nuova generazione eco sostenibile?

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