“Il voto di ieri – ha commentato il Consigliere Pdl – si inserisce in una discussione avviata a livello parlamentare e va nella direzione auspicata da molti rappresentanti delle Istituzioni che, in maniera assolutamente bipartisan, si sono attivati nelle settimane scorse affinché le Atc potessero essere sgravate dalla nuova imposizione patrimoniale, in considerazione della loro importante obiettivo di assicurare un bene primario come la casa ai cittadini meno fortunati. Diciamo che si tratta di un tassello che si aggiunge al lavoro di altre Istituzioni e che mi auguro possa contribuire ad ottenere il risultato sperato”.

 

Resta il fatto che i Comuni, a cominciare da Torino, possono fare fin da subito la loro parte, applicando al minimo l’imposta e fissando la nuova tassa sulla prima casa allo 0,2 per cento. Anche per le proprietà immobiliari dell’Atc, che oggi sono addirittura classificate come seconda casa”.

C’è il rischio concreto, infatti, che i bilanci delle Atc piemontesi debbano presto farsi carico di un’imposta che si aggirerebbe intorno ai 20 milioni di euro, di cui 15 a carico della sola Atc di Torino. Con l’applicazione dell’Imu al minimo si potrebbe pertanto registrare fin da subito un notevole risparmio per questi enti pubblici a finalità sociale.

 

“La richiesta di esentare totalmente le Atc dal pagamento dell’Imu – ha spiegato il Presidente della Commissione Controllo – risponde alla necessità di utilizzare quelle risorse per la manutenzione del patrimonio esistente, per la sicurezza degli edifici e per la programmazione di nuovi interventi”.

 

di Marco Fontana