Marco Fontana
Marco Fontana
La voce delle Circoscrizioni
Circoscrizioni di Torino
16 giugno 2011

Fassino candida Torino come "Smart City", ma di smart per oggi non c'è nulla

Pare che sia pronto il dossier di candidatura di Torino per diventare una 'Smart City' e concorrere ai finanziamenti dell'Unione Europea per le città che investono nell'efficienza energetica. Ad affermarlo il neo-sindaco di Torino, Piero Fassino, che non si dimentica di incensare anche in questo caso quanto già fatto dal suo predecessore. "Torino - sottolinea Fassino - ha già fatto significativi investimenti per migliorare la qualità ambientale e ha tutti i titoli per partecipare al programma europeo".

Ora vorrei comprendere quali significativi investimenti abbia realmente compiuto Torino, durante la Giunta Chiamparino, per venire incontro al concetto di smart city. Prima di tutto chiariamo che cosa significa questa espressione. Una città smart è uno spazio urbano, ben diretto da una politica lungimirante, che affronta la sfida che la globalizzazione e la crisi economica pongono in termini di competitività e di sviluppo sostenibile con un’attenzione particolare alla coesione sociale, alla diffusione e disponibilità della conoscenza, alla creatività, alla libertà e mobilità effettivamente fruibile, alla qualità dell’ambiente naturale e culturale.Ebbene Torino pare una città smart?

Per me in particolare una città smart è una città in cui gli spostamenti sono agevoli. E' una realtà attenta alla riduzione drastica delle emissioni di gas serra tramite la limitazione del traffico privato, all’ottimizzazione delle emissioni industriali, alla razionalizzazione dell’edilizia; alla promozione, protezione e gestione del verde urbano; allo sviluppo urbanistico basato sul “risparmio di suolo” e alla bonifica delle aree dismesse. Cosa c'è di tutto questo a Torino? 

Forse i risultati raggiunti in tal senso sono le numerose speculazioni edilizie travestite da riqualificazioni; un parco di mezzi pubblici in gran parte ancora Euro 0 e Euro 1, una serie imponente di piste ciclabili non collegate fra loro, un servizio di bike sharing utilizzabile ad intermittenza; una città nella quale dalle ultime rilevazioni per raggiungere da Rivoli il centro ci si impiega nelle ore di punta più di un'ora e mezza?

Ora è un bene accedere a fondi europei: ma Fassino non faccia il gioco delle tre carte: Torino è una città ancora tutta da costruire in termini di vivibilità in formato smart.

 

 

 

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