Marco Fontana
Marco Fontana
La voce delle Circoscrizioni
Circoscrizioni di Torino
23 luglio 2012

Giavazzi e il festival delle banalità

Francesco Giavazzi come la mitica casalinga di Voghera dell'intramontabile Funari. Le sue proposte da super consulente del governo Monti, super tecnico cooptato da un tecnico a fine aprile per risollevare le sorti dell'Italia, non sono altro che un già sentito, un festival delle banalità, peggio ancora una chiacchiera da bar Sport 2012 tanto caro a Stefano Benni.

In un memorabile articolo d'apertura il Sole24Ore si dedica all'audace Giavazzi pensiero. Ecco alcune perle di saggezza:  "Solo con una riduzione della spesa si può finanziare una corrispondente diminuzione della pressione fiscale"; "Un taglio alla spesa, se utilizzato per ridurre la pressione fiscale, può far crescere il reddito in modo più che proporzionale"; "Una diminuzione del cuneo fiscale si trasformerebbe in vantaggio per tutte le imprese". Insomma una serie di ovvietà che ci sarebbe realmente da chiedersi se ci voleva un emerito professore di Economia della Bocconi per farcelo dire...

Ma una proposta in verità c'è: una sola, perchè si sa che di sforzi si può anche morire. Giavazzi lancia l'idea di ridurre, da subito, i contributi che lo Stato offre alle imprese italiane per circa 10miliardi annui in modo da produrre, nell'arco di due anni, un aumento del Pil dell'1,5%. Un aumento che renderebbe possibile la riduzione dei carichi fiscali per i costi del lavoro. Una proposta degna di questo Governo: credo fermamente che i neuroni del Professor Giavazzi si siano estinti per unirsi alla particella di Dio nel momento nel quale ha enunciato la brillante proposta.

Peccato che Giavazzi non spieghi come faranno le imprese, senza quei 10miliardi di contributi persi, a tirare a campare fino a quando magicamente l'aumento del Pil dell'1,5% permetterà loro di avere una riduzione del costo del lavoro. Un piccolo particolare, che sicuramente mal si accompagna ai macrosistemi bocconiani, ma che la mitica casalinga di Voghera magari terrebbe in considerazione per evitare il default occupazionale oltre a quello economico già in atto.

di Marco Fontana

 

 

 

 


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