Variante 200, Recchi vince la gara. Ora ha in mano il futuro di Torino

Il raggruppamento guidato da Recchi Engineering si è aggiudicato la gara internazionale 'Variante 200' di Torino. Si tratta della trasformazione urbana, del quadrante nordest, che interesserà lo sviluppo di 900.000 mq della capoluogo piemontese nei prossimi 20 anni. Un progetto epocale che coinvolgerà migliaia di nuovi abitanti, utenti e lavoratori.

La gara prevedeva la realizzazione del masterplan e la definizione dello studio economico-finanziario dell'intervento, che coinvolge oltre un
milione di mq di aree ex industriali e ferroviarie, di proprietà mista pubblico-privata. Nel quadro del processo di riqualificazione saranno gestite e coordinate tre macro attività: la riqualificazione fisica, ambientale, funzionale e sociale del quadrante nord-est della città, il finanziamento, la realizzazione e la gestione della prima tratta della metro 2, l'attività di progettazione, coordinamento e realizzazione delle opere di urbanizzazione strategiche.

Proprio dai criteri disposti dal masterplan si comprende come la Variante 200, costituisca un'occasione unica per la città di Torino per ripensare le sue forme ma soprattutto, si spera, la sostanza del sue essere. Come ebbe modo di sottolineare il ministro Francesco Profumo, poco prima di rinunciare alla sua candidatura a sindaco di Torino, già con la Spina 4 di via Livorno la città perse l'opportunità di ridare impulso alla sua vita economica e sociale: una critica arrivata da un amico e non da un avversario. Oggi quindi al centrosinistra si presenta una seconda chance: in particolare Piero Fassino si gioca le ultime carte buone per  dare seguito al suo progetto elettorale per una "Gran Torino".

E' chiaro che ridisegnare 1milione di metri quadrati non capita tutti i giorni e quindi una sconfitta segnerebbe per qualche decennio il declino di una città che oggi sicuramente non è in gran forma.