Marco Fontana
Marco Fontana
La voce delle Circoscrizioni
Circoscrizioni di Torino
17 ottobre 2012

L'equità fiscale della nuova legge di Stabilità: rubare sia ai ricchi che ai poveri

La legge di Stabilità proposta dal Governo non funziona; con una mano offre una mancia, con l'altra ti ruba il portafoglio.  Ancor peggio rischia di inchiodare definitivamente anche quegli ultimi malandati ingranaggi del nostro sistema economico. Quegli stessi “meccanismi” che fino ad oggi hanno fatto però andare avanti, seppure a singhiozzo, il nostro Paese.

Presi dall’ansia di rispondere alle istanze di una tensione sociale che si fa sempre più drammatica nelle nostre strade e per rispondere alle richieste dei partiti di equità fiscale, i tecnici del governo Monti hanno perso completamente la bussola: preferendo di dare l’accontentino di una diminuzione delle aliquote irpef invece di non affrontare alcuno dei nodi gordiani del nostro sistema fiscale.

Dirò di più: hanno sfoderato una serie di provvedimenti di mera contabilità ragionieristica che nella migliore delle ipotesi si annulleranno a vicenda e nella peggiore aumenteranno la povertà, ingesseranno ancora di più il mercato del lavoro, rallenteranno la crescita e deprimeranno ulteriormente i consumi. D’altra parte che cosa serve diminuire l’Irpef se dall’altra parte si interviene in modo punitivo su detrazioni, deduzioni e agevolazioni fiscali e con un aumento scellerato dell’iva?

Da un governo tecnico mi sarei aspettato scelte dettate da una strategia di medio, lungo termine e non dalla emergenza del momento. Credo che i pesanti sacrifici che sono stati richiesti e si continuano a richiedere ai cittadini meritino interventi strutturali. Se i soldi ci sono vanno utilizzati per risolvere i problemi in modo totale e non solo a spot. Penso alle tante questioni che dovrebbero far parte dell’agenda politica e che invece la legge di Stabilità non prende minimamente in considerazione: il costo del lavoro e dell’energia per le imprese; la stretta del credito bancario verso i privati; i ritardi nel pagamento dei fornitori della Pubblica Amministrazione; l’aggiornamento della curva della ricchezza che manca dai tempi dell’entrata in vigore dell’euro; e solo per ultimo una revisione del sistema di aliquote per la tassazione dell’Irpef.

Nell’attuale momento di congiuntura sfavorevole, un governo responsabile avrebbe scelto di concentrarsi solo su uno di questi problemi: trovando una soluzione definitiva ed evitando di sprecare in mille rivoli le attuali risorse contingentate. Così non è stato e a pagare sarà di nuovo il sistema Paese.

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