Marco Fontana
Marco Fontana
La voce delle Circoscrizioni
Circoscrizioni di Torino
25 marzo 2013

Cercasi mecenate per sostenere la piccola Russia torinese

Anche a Torino esiste una piccola e magica Russia. È quella rappresentata dall’associazione culturale Russkij Mir, che raccoglie attorno a sé centinaia di persone unite dalla voglia di apprendere, approfondire e sostenere la fiamma del sapere russo.

Nata nel 1946 come Associazione Italia-URSS, oggi accoglie nella storica sede di via Cernaia 30 diversi tipi di ospiti: l’immigrato che desidera leggere un libro o una rivista in lingua originale, la studentessa italiana che intende scrivere la propria tesi di laurea sul gemellaggio tra Torino e Volgograd, l’appassionato di cinema che vuole godersi un film in russo, e infine il giovane lungimirante che viene a imparare una lingua importante sia per il lavoro che per il turismo. Insomma è uno scacchiere di nazionalità e interessi che si rinnova ogni anno, dando vita a una delle più antiche realtà no profit del capoluogo sabaudo.

Anna Roberti dirige il centro ormai da 19 anni e nella sua voce si percepisce l’incanto per un Paese che ama profondamente.

Ci sono associazioni che nascono e muoiono a Torino in un battito di ciglia. Come siete riusciti a mantenere in vita per così tanti anni il Russkij Mir?

Sicuramente le difficoltà ci sono anche per noi. In particolare negli ultimi anni è diventato molto più complicato trovare dei contributi pubblici. Per fortuna, noi ci basiamo su uno zoccolo duro di oltre 200 soci, che ci sostengono e ci danno la spinta per continuare. Sono sia italiani, sia immigrati russi o russofoni. Sono loro la nostra linfa vitale, alimentando persino con nuovi reperti i nostri archivi: la nostra biblioteca, composta oggi da oltre cinquemila volumi in lingua originale, e la nostra raccolta fotografica, di oltre tremila pezzi.

Siete noti a Torino per un fermento di iniziative difficilmente imitabile…

Facciamo attività dentro e fuori dall’associazione. Sono molto apprezzate le proiezioni di film che organizziamo in lingua originale e che negli anni sono state ospitate dal Museo della Resistenza, dal Museo Nazionale del Cinema, dal cinema Baretti e dal Circolo dei Lettori. D’altra parte abbiamo una videoteca ricchissima e unica. Negli anni ci siamo poi impegnati in molteplici attività documentaristiche, riportando all’onore della cronaca il ruolo rilevante che ebbero i partigiani sovietici nella sconfitta del nazifascismo in Italia.

Tutti i piemontesi che escono dai vostri corsi di lingua dicono che siete i migliori.

Insegniamo sia italiano sia russo, un servizio che facciamo per integrare le due culture reciprocamente. In Italia è molto difficile trovare insegnanti di russo che conoscano anche molto bene l’italiano. Qui da noi invece ci sono, e questo è fondamentale per l’apprendimento della lingua. Noi indirizziamo tutti i nostri corsi per il conseguimento delle certificazioni internazionali come la TRKI-TORFL. Abbiamo anche una proficua collaborazione con alcune Facoltà universitarie di Torino, da quella di Lettere al Dams.

Poi ci sono le degustazioni.

Certamente, non si può dire di conoscere un paese se non si apprendono anche i suoi sapori tipici. Organizziamo cene di cucina russa per diffondere la tradizione culinaria moscovita. Ma ci sono anche altre occasioni per “assaggiare” la Russia con i sensi del gusto, della vista e dell’udito: ogni anno, nell’anniversario della scomparsa del poeta e drammaturgo Vladimir Majakovskij, celebriamo la sua letteratura con orazioni e declamazioni di poesie, con il contorno di salame e vodka. Un’occasione per stare insieme e per accendere l’interesse italiano nella cultura russa.


Avete fatto anche arrivare un busto del poeta dalla Russia!

Sì, è stata un’operazione complicata, ma alla fine ci siamo riusciti.

Ora è possibile ammirare l’unico monumento in Italia dedicato al grande poeta, nel giardino della biblioteca “Carluccio” di via Monte Ortigara 95, a Torino. Quest’anno la celebrazione si terrà sabato 13 aprile.

Sentite la crisi di questi anni? Come è cambiata Torino?

Sì, moltissimo. Le nostre attività, in particolare quelle più importanti, necessitano di un grande sforzo economico che oggi le istituzioni pubbliche non riescono più a dare. La Fondazione CRT ci dà una mano e speriamo che continui. Ma sarebbe fondamentale che intervenissero nuovi capitali. Spesso nelle riunioni del nostro comitato direttivo ci domandiamo se esista un mecenate, magari russo, che desideri investire su di noi per sostenere la cultura russa nel nordovest dell’Italia. Per fare grandi progetti ci vogliono anche grandi investimenti. Negli anni ci hanno riconosciuto vari premi (uno su tutti: il concorso internazionale indetto dal Museo Majakovskij di Mosca nel 2009), ma mai in denaro. Per continuare nella nostra attività di diffusione della cultura russa avremmo veramente bisogno di un aiuto concreto. E questo è un messaggio che lancio ai lettori de “La Voce della Russia” e che spero che possa avere un’eco in entrambe le nostre Patrie.

Il sito internet dell’associazione Russkij Mir è http://www.arpnet.it/russkij/.

di Marco Fontana - Pubblicato su La Voce della Russia

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