Marco Fontana
Marco Fontana
La voce delle Circoscrizioni
Circoscrizioni di Torino
08 luglio 2013

Abolizione dell’IMU, l'Italia alzi la voce contro il FMI

La vera libertà individuale non può esistere senza sicurezza economica ed indipendenza. La gente affamata e senza lavoro è la pasta di cui sono fatte le dittature , affermava Franklin Delano Roosevelt. È spontaneo domandarsi che cosa penserebbe il Presidente del New Deal sul monito dell’Fmi all’Italia riguardo all’abolizione dell’Imu.

“La tassa sulla proprietà della prima casa – tuona il Fondo Monetario Internazionale – dovrebbe essere mantenuta per ragioni di equità ed efficienza”. Noi riteniamo che il 32° Presidente degli Stati Uniti non avrebbe preso bene tale affermazione, che è impropria e gratuita sotto molti punti di vista e che influisce sulla disponibilità di un bene che è la base della sicurezza economica minima di ogni cittadino.

Il Governo italiano dovrebbe porre 5 domande all’Fmi per chiedere chiarezza sul suo ruolo.

1) Da quando l’Fmi si interessa all’abolizione di una tassa che non vale più dello 0,25% del bilancio totale di uno Stato, il quale non ha comunque richiesto alcuno aiuto?

2) Quando parla di equità ed efficienza dell’Imu, sa l’Fmi che oggi le imposte sugli immobili ammontano ad oltre il 2,50% del Pil? Dopo la Gran Bretagna, il nostro Paese ha il più alto livello di tassazione nell’Ue, la cui media è dello 0,7%.

3) Prima di esternare, l’organismo internazionale si è ricordato di analizzare le capacità di accesso che ha un italiano all’acquisto della prima casa? Si è ricordato considerare il livello di tassazione medio su un italiano (recenti studi parlano di tassazione reale al 54%, la più alta d’Europa) che va ad incidere in modo determinante sul potere d’acquisto?

4) Si è ricordato che in Italia 8 cittadini su 10 sono proprietari di un’abitazione e che le famiglie italiane, secondo le stime Eures, nel 2012 hanno dovuto versare mediamente 1.216 di euro Imu in più di tasse, sottraendo soldi all’economia?

5) Soprattutto, avendo tra i suoi compiti quello di sostenere le economie, l’Fmi prima di rilasciare certe dichiarazioni ha dimenticato che l’introduzione dell’Imu ha causato un crollo epocale del mercato immobiliare? Nel 2012 le compravendite immobiliari sono scese del -23%. I mutui per le prime case hanno visto una riduzione fino a quasi il -40%. Oggi il numero di trasferimenti di immobili è quello di 30 anni fa: e pensare che il settore edilizio rappresenta l’11,6% del Pil, quindi dovrebbe essere tutelato!

La risposta a queste domande in verità è semplice: sta tutta nella preghiera di scuse recapitata alla Grecia dallo stesso Fmi. Scuse presentate dopo aver toccato con mano gli effetti devastanti dei suoi desiderata economici, imposti al popolo ellenico sotto lo slogan dell’austerity a ogni costo. Ma alla fine l’organismo internazionale ha veramente colpe se qualcuno in Italia lo ascolta? Lorsignori, dall’alto di un mandato che non ha controllori, tentano serenamente di commissariare gli Stati con i loro “consigli”, ma il problema vero è che là dove riescono è perché trovano terreno fertile. E qui nasce la delusione per una politica nazionale assente e incapace di dare risposte concrete: una classe dirigente che invece di sdegnarsi per l’ennesimo tentato golpe alla sovranità nazionale, si china prona al più forte, al più “autorevole”. Il problema è qui: il Parlamento e il Governo italiano si sentono inferiori prima ancora di dimostrare di esserlo. Non che non lo abbiano fatto vedere nell’ultimo trentennio, ma il primo vero Governo di larghe intese della storia italiana meriterebbe almeno il beneficio del dubbio. Ed è proprio a causa di questa sindrome di inferiorità che preferiscono la sudditanza a terzi, magari scaricando a loro la responsabilità delle fatiche imposte ai propri cittadini, invece di invocare il rispetto dell’indipendenza statuale.

di Marco Fontana - Pubblicato da LA VOCE DELLA RUSSIA

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