Marco Fontana
Marco Fontana
La voce delle Circoscrizioni
Circoscrizioni di Torino
10 agosto 2011

Ricetta Fassino: amici nababbi, torinesi in mutande

Fassino apparecchia il tavolo del Comune di Torino, rubando le posate ai torinesi. Non bastava, infatti, la notizia della corsa ai rincari che da settembre a dicembre produrranno un aumento del costo dell’acqua, delle strisce blu e del biglietto dei mezzi pubblici, ora si aggiunge anche l’eco pass, cioè la tassa per chi entra in città. La decisione pare ormai presa, l’unico dubbio rimane sull’esempio europeo da seguire: tassa per chiunque entri in città, sul modello di Oslo, o road pricing per chi accede solo nei quartieri centrali, come avviene a Londra. Un dubbio amletico che però non cambia la sostanza: una bella mano nel portafoglio dei torinesi, alla faccia della crisi.

Il centrosinistra ancora una volta, a dispetto delle tante belle promesse millantate in campagna elettorale, dimostra di conoscere un’unica ricetta: aumentare i costi caricandoli tutti sulle spalle dei normali cittadini, poco importa se poveri, cassaintegrati, con più figli a carico, single, anziani. Alla faccia del programma “Gran Torino”, che vedendo le percentuali di vittoria del Grissino sabaudo, ha fatto sognare più della metà dei torinesi. Qui di grande resta solo il buco di un bilancio comunale, ridotto a Emmenthal svizzero, dall’allegra gestione Chiamparino.
 
Il paradosso però è la doppia morale della Giunta Fassino: con un mano firma con generosità atti che mettono a dieta i bilanci familiari, ma con l’altra continua nel dispensare benefit e stipendi d’oro alla casta: si pensi al city manager, 9mila700 euro netti al mese; allo staff del sindaco 671mila euro da distribuire tra 7 persone; all’ex portavoce di Chiamparino che nonostante il cambio di guardia continua a percepire circa 75mila euro.
 
Insomma un bel dispendio di risorse per quanto riguarda solo la casta alle dipendenze del primo cittadino che, come calcolato dal redattore del Giornale del Piemonte Andrea Costa, tra premialità varie e altre collaborazioni arriva ad una cifra da capogiro 11milioni di euro. Tanto da far assimilare il sindaco di Torino più ad un sultano che non ad un amministratore locale.
 
di Marco Fontana
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