Marco Fontana
Marco Fontana
La voce delle Circoscrizioni
Circoscrizioni di Torino
19 settembre 2013

Concordia raddrizzata, Italia a picco

Non c’è proprio niente di che essere allegri, guardando le immagini della nave da crociera Concordia che viene riportata in verticale strappandola, finalmente, alle profonde acque del Giglio. Qualche giornalista ha parlato di impresa, altri addirittura di gesto eroico... Che cosa non si fa per evitare di mettere in prima pagina la vera notizia della giornata: l’Italia che cola a picco sotto l’ennesimo ricatto degli euroburocrati.

Mentre i giornalisti erano in fanatico tripudio per il “mitico” recupero, varcava il nostro confine Olli Rehn, commissario europeo agli Affari economici, per un incontro con il ministro dell'Economia Saccomanni. Scopo ufficiale della missione: essere rassicurato dagli obiettivi di bilancio. Scopo ufficioso: entrare a gamba tesa sulla sovranità popolare del Parlamento per offrire al premier Letta un salvagente sull’Imu.

L’abolizione della tassa sulla prima casa ha suscitato e suscita preoccupazione - ha tuonato il commissario europeo - rispetto allo spostamento degli oneri fiscali dai fattori produttivi verso altri cespiti e va in direzione opposta alle nostre raccomandazioni. In estrema sintesi, Bruxelles vuole che l'Italia tassi di più la proprietà (la casa) e i consumi (Iva) per destinare le risorse ai tagli delle imposte sul lavoro. Rehn ha poi aggiunto: spero che l’Italia guidi con due mani sul volante e resti in pista. La situazione della pista migliora e durante l’estate si sono osservati segnali incoraggianti. 

Anche agli italiani piacerebbe osservare questi miglioramenti: peccato che non si vedano. Il fabbisogno dello Stato è in aumento, il debito pubblico lievita, la produzione è in recessione critica, la disoccupazione dilaga, il settore dell’edilizia langue, la pressione fiscale supera percentuali mai viste prima.

Questi dati sono del tutto trascurati dal commissario Europeo, che afferma: i dati sul Pil del Paese sono deludenti. L’Italia onori gli impegni assunti in Europa: la stabilità di bilancio è fondamentale per consentire al Paese una riduzione costante del debito pubblico e intraprendere un percorso di crescita sostenibile.

È una presa di posizione da vero euroburocrate: del tutto priva di raziocinio e serva di una dissennata politica di austerity e di un demenziale tassa-e-fuggi. E pensare che solo qualche mese fa c’erano state le scuse ufficiale dell’Fmi e dell’Ue per quei “consigli” forniti alla Grecia, che avevano aggravato la stabilità sociale, economica e politica dello Stato ellenico.

Ma l’Ue continua paradossalmente a concentrarsi sull’Imu, che vale appena lo 0,06% del Pil, ma tralascia di chiedere conto al Governo di una spesa pubblica senza controllo e di quella spending review che ad oggi ha solamente creato nuovi costi per l’Italia, attraverso consulenze reiterate e faraoniche. E’ proprio di queste ore la notizia delle dimissioni del deputato del Pd, presidente della Commissione Spending Review: Dovevamo applicare le misure del decreto Monti. Ma qualcuno rallentava e ostacolava i lavori. E c’è già chi attacca.

Abbiamo assistito oggi - racconta il capogruppo del Movimento cinque stelle Giancarlo Cancelleri - a uno spettacolo deprimente. La casta, oggi schierata in formazione 'bipartisan', ha detto no a qualsiasi proposta avanzata per la riduzione degli stipendi. In particolare, i grillini avevano proposto due schemi di tagli. Il primo - spiega sempre Cancelleri - ricalca quello che noi stiamo facendo fin dal nostro insediamento.

di Marco Fontana - Pubblica su LA VOCE DELLA RUSSIA

In pratica: una indennità "lorda" di 5mila euro (che si riduce al netto a 2.500 euro circa) e 3.500 euro di diaria a rendicontazione mensile non soggetta a tassazione (quello che veniva risparmiato o non rendicontato andrebbe, in quel caso, restituito). Cancelleri aggiunge:

Ma ci siamo resi conto che la nostra prima proposta non sarebbe mai passata. Così, ne abbiamo avanzata una un po' più 'morbida'.

La seconda proposta prevedeva un’indennità lorda di 5mila euro, una diaria un più bassa (2.500 euro) e una somma di 3.600 euro per le spese legate all'attività parlamentare, da rendicontare ogni mese.

Ma anche in questo caso -conclude Cancelleri - i parlamentari si sono arroccati sulle loro posizioni".

Registriamo intanto con sgomento il silenzio assordante dell’Ue sulle questioni centrali della crisi italiana: Si preferisce continuare a cavalcare il drago dell’Imu sperando di accarezzare la fronda antiberlusconiana, che pur di dire no ad una proposta del Centrodestra sarebbe pronta a pagare anche il triplo delle tasse. Contenti loro…

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