Marco Fontana
Marco Fontana
La voce delle Circoscrizioni
Circoscrizioni di Torino
24 settembre 2013

Fassino, l'Expo e la ricetta per buttare un po' di soldi pubblici

Si sa che tutti i grandi eventi solleticano i palati degli amministratori pubblici. Accadde per le Olimpiadi invernali, ci si ricascò per i festeggiamenti sull'Unità d'Italia e non poteva non ricapitare per l'Expo 2015. I debiti li stanno pagando tuttora i cittadini torinesi con le tariffe tarsu, Imu e addizionale irpef più alte d'Italia.

Quindi non deve stupire la proposta lanciata dal sindaco di Torino e presidente dell’Anci Piero Fassino, intervenendo alla giornata nazionale dei Comuni d’Italia per Expo a Milano, di invitare ognuno degli otto mila comuni italiani ad organizzare un evento riconducibile all’Expo 2015.

Per Fassino "l’Expo è evento milanese e non avrebbe potuto essere organizzato altrove, ma è fondamentale che coinvolga tutto il Paese". Tutto giusto tranne tre piccoli particolari. Chi paga questi eventi? E chi monitorerà per evitare inutili se non dannose sovrapposizioni di date sui medesimi? E' il momento giusto per invitare i Comuni italiani a sperperare in eventi di basso profilo (un comune al di sotto dei 1000 abitanti che cosa può organizzare di rilevante?) quei pochi fondi del proprio bilancio, sempre più in rosso?

Trattasi insomma di una proposta ridicola. Una paccata di soldi buttati nel "cesso" perchè si sa come su questi eventi spot si utilizzano i fondi pubblici coinvolgendo i soliti amici della cricca. Non sarebbe meglio risparmiare quei soldi per evitare di inserire le aliquote di tassazione comunale al massimo: quello sì che sarebbe un servizio ai cittadini e farebbe ripartire l’economia più di una manifestazione che ha da esporre ben poco delle macerie del made in Italy. Quello di cui parla il Sindaco Fassino è il solito finanziamento a pioggia che finisce in pochi portafogli e non di sicuro in quello degli italiani.

di Marco Fontana

 

 

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