Marco Fontana
Marco Fontana
La voce delle Circoscrizioni
Circoscrizioni di Torino
15 giugno 2015

Profughi in Italia: l’invasione è figlia di scelte politiche

È emergenza migranti in Italia. La crisi non sta tanto nel numero degli sbarchi, che ha drammatici effetti sulla spesa sociale, quanto in due fattori di cocktail letale: la debolezza mista a inettitudine ideologica del governo Renzi e l’indifferenza politically (in)correct dell’Ue.

Non possono passare sottotraccia le gravi responsabilità delle classi politiche italiana ed europea, le quali da anni contribuiscono a fare del Belpaese un campo di raccolta permanente per gran parte dei transfughi provenienti da Medio Oriente e Africa sub-sahariana. Lo stanno facendo in obbedienza a ragioni e interessi non sempre coincidenti. Qui vediamo prevalere l'ideale dell'accoglienza sfruttato nell'arena politica come clava moralizzatrice da una certa parte del centrosinistra.

Un esempio è l'esternazione di queste ore del governatore del Piemonte Sergio Chiamparino, impegnato in un serrato dibattito con il presidente leghista della Lombardia, Roberto Maroni, che lo sfidava a lanciare un referendum tra i cittadini: Io sono pronto anche a fare tutti i referendum che i cittadini vogliono sull'ospitalità dei profughi sul mio territorio — ha affermato l'esponente piemontese — ma la questione è molto semplice: chi ha responsabilità pubbliche deve assumersi scelte che possono anche non essere in sintonia con la maggioranza della popolazione. La politica deve mandare messaggi pedagogici.

Francamente, che la politica possa o debba dare messaggi pedagogici su questa tema lascia alquanto perplessi. Chissà, in altre nazioni forse ciò è legittimo, ma solo in Paesi dove esiste un senso dello Stato diverso da quello che abbiamo in Italia.

Ci rimbombano ancora nella testa le intercettazioni di Mafia Capitale, che vedono coinvolti esponenti dello stesso partito di Chiamparino. Ah, lo Sprar (n.d.r. Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) a Roma. I posti Sprar che si destinano ai comuni in giro per l'Italia fanno riferimento a una tabella tanti abitanti tanti posti Sprar… per quella norma a Roma toccherebbero 250 posti… che è un assurdo… pochissimo per Roma, no?… allora… una mia… un mio intervento al Ministero (inc.) immigrazione (inc.) ha fatto in modo che… lo Sprar a Roma… fosse portato a 2.500 (omissis) per cui si sono presentati posti per 2.500 posti… di cui loro… secondo me ce n'hanno almeno un migliaio". Lo ha detto l'ex vicecapogabinetto di Veltroni, all'epoca sindaco di Roma. Come ricostruito dal quotidiano "Libero", a Roma erano destinati 250 rifugiati. Ma il funzionario di area Pd corrotto li ha fatti lievitare fino a 2.500 posti, in modo che almeno mille finissero nelle case accoglienza di Buzzi e della mafia romana, prendendo da loro la percentuale concordata. Ed ecco ciò che affermava proprio l'imprenditore Salvatore Buzzi, chiamato in causa nel business legato alla solidarietà tanto pelosa quanto sbandierata dai politici piddini e non: Lo sai quanto ci guadagno sugli immigrati? Il traffico di droga rende di meno… E allora!. In un momento storico in cui sta emergendo il marcio sistema di mercimonio sulle vite umane, attuato con una politica connivente, ci pare totalmente fuori luogo l'uscita di chi pretende di moralizzare sull'emergenza umanitaria in cui annaspa l'Italia.

La scelta di accogliere a prescindere è quella che rende l'Italia porta per l'immigrazione selvaggia verso l'Europa. Non è un caso che sotto i governi Prodi, D'Alema, Amato, Letta e Renzi si sia assistito al più alto numero di arrivi di barconi sulle coste. Manca una pianificazione per contenere i flussi; ma è più tragico che vi sia un invito sottinteso a sbarcare proprio qui, perché è il posto dove "in qualche modo una soluzione si trova". Questa è vera accoglienza? Si può definire solidarietà? Il giornale "La Stampa", sicuramente non vicino al centrodestra, ha fatto un reportage sui profughi giunti in Italia. Nella maggior parte dei casi gli intervistati hanno capito di non aver risolto per nulla i loro problemi, anzi. Il governo Renzi dovrebbe iniziare a battere i pugni al Parlamento europeo per chiedere a tutti gli Stati di fare la propria parte, magari notando come proprio alcune nazioni, che oggi fanno finta di ignorare il problema, sono propro quelle che appoggiando la Primavera araba di Obama e poi la scellerata operazione in Libia hanno destabilizzato il Medio Oriente e l'ultima frontiera con l'Africa subsahariana. Scelte folli e miopi, il cui costo viene oggi pagato da coloro che hanno subito queste "campagne di liberazione" e che scappano dai loro stessi Paesi. Anche in Europa, come in Italia, dietro alle missioni militari giustificate coi vessilli della libertà e della democrazia, si aggira lo spettro della finanza. Economia: unico motore che muove i grandi gruppi d'interesse ad appoggiare le operazioni militari.

L'Italia subisce e non parla. La reazione degli esponenti del governo, Mogherini in testa, è degna di una puntata di "Chi l'Ha Visto?". Intanto i profughi o presunti tali (solo uno su quattro risulta tale) continuano a sbarcare e a diventare merce di scambio per lauti contributi, di cui solo le briciole arrivano nelle loro mani. E gli italiani pagano per assistere all'indegno spettacolo apparecchiato dai soliti noti.

di Marco Fontana - Pubblicato da Sputnik Italia
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