Non possono passare sottotraccia le gravi responsabilità delle classi politiche italiana ed europea, le quali da anni contribuiscono a fare del Belpaese un campo di raccolta permanente per gran parte dei transfughi provenienti da Medio Oriente e Africa sub-sahariana. Lo stanno facendo in obbedienza a ragioni e interessi non sempre coincidenti. Qui vediamo prevalere l'ideale dell'accoglienza sfruttato nell'arena politica come clava moralizzatrice da una certa parte del centrosinistra.
Un esempio è l'esternazione di queste ore del governatore del Piemonte Sergio Chiamparino, impegnato in un serrato dibattito con il presidente leghista della Lombardia, Roberto Maroni, che lo sfidava a lanciare un referendum tra i cittadini: Io sono pronto anche a fare tutti i referendum che i cittadini vogliono sull'ospitalità dei profughi sul mio territorio — ha affermato l'esponente piemontese — ma la questione è molto semplice: chi ha responsabilità pubbliche deve assumersi scelte che possono anche non essere in sintonia con la maggioranza della popolazione. La politica deve mandare messaggi pedagogici.
Francamente, che la politica possa o debba dare messaggi pedagogici su questa tema lascia alquanto perplessi. Chissà, in altre nazioni forse ciò è legittimo, ma solo in Paesi dove esiste un senso dello Stato diverso da quello che abbiamo in Italia.
Ci rimbombano ancora nella testa le intercettazioni di Mafia Capitale, che vedono coinvolti esponenti dello stesso partito di Chiamparino. Ah, lo Sprar (n.d.r. Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) a Roma. I posti Sprar che si destinano ai comuni in giro per l'Italia fanno riferimento a una tabella tanti abitanti tanti posti Sprar… per quella norma a Roma toccherebbero 250 posti… che è un assurdo… pochissimo per Roma, no?… allora… una mia… un mio intervento al Ministero (inc.) immigrazione (inc.) ha fatto in modo che… lo Sprar a Roma… fosse portato a 2.500 (omissis) per cui si sono presentati posti per 2.500 posti… di cui loro… secondo me ce n'hanno almeno un migliaio". Lo ha detto l'ex vicecapogabinetto di Veltroni, all'epoca sindaco di Roma. Come ricostruito dal quotidiano "Libero", a Roma erano destinati 250 rifugiati. Ma il funzionario di area Pd corrotto li ha fatti lievitare fino a 2.500 posti, in modo che almeno mille finissero nelle case accoglienza di Buzzi e della mafia romana, prendendo da loro la percentuale concordata. Ed ecco ciò che affermava proprio l'imprenditore Salvatore Buzzi, chiamato in causa nel business legato alla solidarietà tanto pelosa quanto sbandierata dai politici piddini e non: Lo sai quanto ci guadagno sugli immigrati? Il traffico di droga rende di meno… E allora!. In un momento storico in cui sta emergendo il marcio sistema di mercimonio sulle vite umane, attuato con una politica connivente, ci pare totalmente fuori luogo l'uscita di chi pretende di moralizzare sull'emergenza umanitaria in cui annaspa l'Italia.