Marco Fontana
Marco Fontana
La voce delle Circoscrizioni
Circoscrizioni di Torino
18 agosto 2016

Antiterrorismo, l’UE si aggrappa al burkini

In questi giorni si è sviluppato un dibattito che sinceramente ci lascia perplessi. Riguarda un'ordinanza del sindaco di Cannes, David Lisnard, che prevede il divieto di utilizzo del burkini (un costume da bagno per donne musulmane, composto da pantaloni alla caviglia, tunica e cappuccio che copre testa e spalle) nelle spiagge della propria città — scelta poi imitata anche in Corsica.
 
Vediamo come subito si siano scatenati i garantisti a oltranza dei diritti civili, che tacciano il provvedimento di essere un attacco alla libertà di religione, ma anche i populisti si sono attivati immediatamente salutandolo come uno scatto d'orgoglio dell'Occidente contro il mondo islamico radicale. Entrambe queste posizioni mostrano fino in fondo la latitanza di idee su come affrontare adeguatamente la minaccia del terrorismo. Da un lato ci sono i cultori delle minoranze, che invocano i diritti costituzionali in modo disordinato, unilaterale e isterico: sono quelli sempre pronti a scendere in piazza esaltando la laicità dello Stato quando si tratta di rimuovere un crocifisso dalle aule scolastiche, ma che poi se ne scordano quando si parla di burkini. Molti di loro sono "intellettuali" radical chic che praticano l'esercizio civile su Internet, in sterili discussioni sui forum o mettendo sul profilo Facebook la bandiera dell'ultimo Stato colpito da atti terroristici.
 
A loro non interessa tanto il merito delle vicende: pensate, il sindaco di Cannes non ha vietato solamente il burkini, ma anche l'utilizzo di grandi borse e valigie in spiaggia per motivi di sicurezza: ma di questo non parlano… l'importante è mettersi dalla parte di una minoranza, a costo di manipolare la realtà. Dall'altro lato ci sono i fanatici della provocazione, quelli che amano i provvedimenti esemplari credendo che all'odio e alla violenza si debba rispondere sempre con la stessa moneta: sono i moderni sceriffi da bar o da tastiera. Per loro il mondo è senza sfumature: se sei islamico sei anche un terrorista. La costituzione e i diritti si possono piegare, le libertà si possono limitare, la priorità è la sicurezza. Peccato che questo atteggiamento porti anche loro a perderci in termini di sovranità popolare e di controllo sull'operato dei propri governanti. I cittadini che amano affidare una delega in bianco ai propri governanti, solo per avere proposte choc per rassicurarsi con la percezione di sicurezza, non pensano alle conseguenze, per esempio al fatto che si voglia dare mano libera a quella stessa classe politica che ha permesso la creazione dei gruppi terroristici.
 
Colpisce quanto dichiarato dal ministro degli Interni Angelino Alfano: Vietare il burkini come in Francia? Dico no a provocazioni che potrebbero attirare attentati. Il mio approccio è costituzionale, perché la nostra Carta garantisce a tutti la libertà di culto; liberale, perché esiste un diritto naturale che precede le leggi e le costituzioni; pragmatico, perché in Italia ci sono un milione mezzo di musulmani che io non posso certo considerare terroristi o fiancheggiatori dei terroristi; severo, perché ho espulso 9 imam in quanto c' è una differenza tra pregare e inneggiare all'odio e alla violenza. In queste parole, che sudano politicamente corretto da ogni lettera, si intravvede la fine prossima dell'Occidente come lo intendevamo una volta, cioè una forte entità politica e di civiltà: quando lo Stato ha paura di assumere una decisione perchè potrebbe attirare attentati, allora ha già perso.
 
Non è un caso che l'Italia sia additata da numerose inchieste giudiziarie come Paese che ospita grossi centri di reclutamento e formazione di terroristi. Dispiace dirlo, ma forse la ragione per cui non avvengono attentati in Italia è proprio questa, e non il fatto di essere la culla dei diritti costituzionali. Invece di occuparsi di burkini, il ministro Alfano farebbe bene a dirci cosa farà per ovviare all'aumento del 15% degli sbarchi in Italia registrato negli ultimi mesi. Quali prospettive di integrazione si offriranno per evitare che i nuovi arrivati si aggreghino alle cellule terroristiche? O forse sarebbe interessante comprendere quanto costa l'uso dei sommergibili della nostra Marina militare per fronteggiare qualche barcone. Ecco signori governanti, magari accantonate i temi da spiaggia tanto graditi a certa stampa in questo periodo povero di notizie, e parlate di soluzioni reali all'emergenza profughi. C'è in ballo la totale eclissi del Continente europeo.
 
di Marco Fontana - Pubblicato da Sputnik Italia
 
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