Marco Fontana
Marco Fontana
La voce delle Circoscrizioni
Circoscrizioni di Torino
06 settembre 2011

Manovra correttiva 2011 al quarto tentativo. Perplessitità per lo sviluppo del Paese

Lascia perplessi che si sia dovuti giungere alla quarta versione della manovra correttiva per finire con un'innalzamento dell'iva che andrà a pesare sui bilanci familiari già ridotti all'osso. L'Europa proprio ieri aveva chiesto a tutti i Paesi europei coraggio nell'incentivare lo sviluppo. Nella manovra presentata oggi, questo coraggio non si vede, neppure con il binocolo. La manovra è fortemente caratterizzata dalla paura di sforare i conti. Con le borse che crollano ogni giorno, ormai i Paesi europei si guardano con sospetto. Basti pensare alla Spagna che tramite il portavoce del Governo ha attaccato Italia e Grecia per la lentezza nell'adottare provvedimenti di risanamento. Incredibile che a parla sia proprio la Spagna, messa molto peggio del nostro Paese per quanto riguarda il rapporto deficit pil, per la disoccupazione e per numero di imprese che chiudono. Si sa che però che quando si sta annegando difficilmente esiste solidarietà.

Entrando nel dettaglio la quarta versione della manovra correttiva 2011 prevede un aumento dell'Iva dal 20 al 21%, un contributo di solidarietà del 3% per redditi superiori a 500 mila euro fino al pareggio di bilancio (11mila contribuenti) e un adeguamento delle pensioni delle donne nel settore privato a partire dal 2014. C'è da domandarsi se il Governo abbia valutato l'impatto reale che otterrà con l'aumento dell'aliquota iva: una misura che andrà ad incidere soprattutto sulla vendita di quei beni come automobili, frigoriferi, lavatrici, cucine, case e altre mille prodotti che già oggi costituiscono un salasso per le famiglie italiane. Quanto aumenterà l'inflazione a seguito di questa scelta? E quante ditte italiane entreranno in sofferenza per le minori vendite che ne conseguiranno? Una scelta che per non scontentare pochi, andrà a finire che scontenterà tutti con tutte le conseguenze del caso. Se a questo si aggiunge che secondo indiscrezioni da parte di fonti del governo per le altre aliquote Iva (rispettivamente al 10 e al 4%), in piedi l'ipotesi di innalzarle entrambe di un punto percentuale si comprende come il rischio di recessione sia alto se a breve non seguiranno delle misure volte a incentivare i consumi. Un'opzione che però pare improbabile visto che andrebbe a variare la spesa pubblica.

Non c'è dubbio però che questa finanziaria finalmente assicurerà nuovo gettito alle casse erariali, (perplessità che avevo sollevato precedentemente) per un ammontare di circa 6miliardi di euro e quindi l'unica speranza è che il centrosinistra finalmente la smetta di ripetere che ci sono dubbi sui saldi di bilancio, evitando così di fare un terrorismo politico dannoso per il Paese. E' ancora da comprendere perchè non si sia seduto ad un tavolo con la maggioranza licenziando responsabilmente una manovra correttiva bipartisan, ma d'altra parte è più facile stare a guardare contestando qualsiasi scelta faccia la controparte.

Sicuramente una vittoria di Pirro però l'opposizione l'ha ottenuta: condizionare un governo di centrodestra a tal punto da aumentare le tasse con tutto quello che ne consegue dal punto di vista elettorale. Impossibile capire se tale risultato sia da attribuire al merito della minoranze o alla confusione della maggioranza.

di Marco Fontana

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