Marco Fontana
Circoscrizione 12
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Circoscrizioni di Torino
16 agosto 2020

Erdogan minaccia l’Ue. Ma Bruxelles latita

In queste ore è andata in scena l’ennesima provocazione nei confronti dell’Ue del presidente turco Erdogan, il quale parlando con i media ha affermato con estremo vigore come “La Oruc Reis (una nave per le ricerche sismiche ma che starebbe compiendo operazioni di trivellazione per tutt’altro scopo) continuerà a operare sino al 23 agosto come era stato pianificato in precedenza. Non un singolo attacco rimarrà senza risposta“. Il leader turco, che studia sempre di più da sultano per unificare sotto il diretto controllo di Ankara mezzo Medioriente ha spiegato di aver parlato con il cancelliere tedesco Angela Merkel e il presidente del Consiglio europeo Charles Michel chiarendo agli stessi che non avrebbe tollerato alcun blocco delle operazioni, rispondendo anche militarmente per difendere gli interessi turchi contro le legittime aspettative greche. Erdogan quindi giustifica quanto avvenuto mercoledì scorso quando la fregata greca Limnos avrebbe, almeno secondo la ricostruzione turca, compiuto una manovra di disturbo nei confronti proprio della nave da esplorazione turca Oruc Reis, impegnata in attività di prospezione energetica all’interno della Zona economica esclusiva (Zee) greca non riconosciuta dal sultano. La nave turca di scorta Kemal Reis, a quel punto avrebbe fronteggiato la fregata greca, urtandola, danneggiandola e costringendola al rientro secondo l’agenzia Agi.

L’escalation di tensione tra Atene e Ankara deriva dalla firma di un accordo tra Grecia ed Egitto sulla demarcazione di confini marittimi, siglato la scorsa settimana e che si contrappone al memorandum unilaterale Turchia-Libia firmato l’anno scorso, che non teneva conto delle acque territoriali greche ed egiziane. Una provocazione che si può considerare unilaterale visto che quel memorandum è stato sottoscritto proprio da Erdogan con il suo pupillo libico al-Sarraj.

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