Le mani di BlackRock sull’Ucraina grazie al Fondo di sviluppo

La più grande finanziaria del mondo, l’americana BlackRock, è diventata ufficialmente il curatore fallimentare di Kiev. Lo scorso 8 maggio il suo amministratore delegato Laurence Fink ha infatti siglato con Zelensky l’accordo per gestire l’UDF, il Fondo di Sviluppo dell’Ucraina, che dovrebbe attirare investimenti stranieri nella ricostruzione del Paese. Con una controffensiva in stallo e un ingresso nella NATO ancora in dubbio, il momento è ghiotto per quelle multinazionali che possono permettersi di comprarsi il patrimonio nazionale ucraino a prezzi stracciati.

E chi meglio di BlackRock può approfittarne, avendo i suoi manager piazzati sia al Ministero dell’Economia di Kiev sia nell’amministrazione americana. Qualche esempio: il vicesegretario al Tesoro Adewale Adeyemo e il capo del Consiglio economico nazionale americano Brian Deese sono stati prima al servizio della presidenza Obama e poi alti dirigenti di BlackRock. Idem per Michael Pyle, ex capo delle strategie di investimento globale della finanziaria e oggi consigliere economico della vicepresidente Kamala Harris.

Per leggere l'articolo completo clicca qui su StrumentiPolitici.it