Il crimine più odioso: il traffico di bambini ucraini portati in Europa per essere sfruttati

Purtroppo continuano i rapimenti di bambini ucraini ad opera dei trafficanti, che li portano verso l’Europa per poi rivenderli. Il dramma è che spesso non si tratta di rapimenti veri e propri, perché le madri cedono i piccoli dietro compenso economico. Vengono convinte che i bambini saranno dati in adozione a famiglie europee, ma in alcuni casi le donne sanno che i loro figli probabilmente faranno una brutta fine. Sono mostruosità di cui la stampa mainstream non parla mai abbastanza. Anzi, come successo di recente in America con il film “Sound of Freedom”, i media sminuiscono l’interesse verso questa tematica riducendolo a complottismo o paranoia. E invece i fatti sono paurosamente veritieri: basta chiedere alle associazioni di volontari che operano alle frontiere di Polonia e Slovacchia e che allontanano gli adescatori dalle potenziali vittime. C’è in piedi un intero sistema, che opera con una catena di personaggi che meritano l’inferno: l’adescatore che convince le donne sole e bisognose di aiuto a cedere il figlio (o vengono rapite esse stesse), il cliente o l’intermediario verso i clienti, i medici che nei casi più estremi (ma non rari) espiantano gli organi delle vittime.

Per leggere l'articolo completto clicca qui su StrumentiPolitici.it