I Paesi europei sono in affanno, ma Bruxelles vuole dare 86 miliardi a Kiev

Si avvicina l’autunno e con esso tornano gradualmente alla ribalta tutti i problemi che la calura estiva aveva offuscato. Inflazione pesante, disoccupazione, tensioni sociali nella gran parte dei Paesi europei, Italia compresa. E quando arriverà il freddo, le criticità si inaspriranno ancora di più. Su questo sfondo preoccupante, Bruxelles ha come priorità trovare il consenso dei governi dei Paesi membri sul progetto di finanziamento da 86 miliardi di euro per l’Ucraina. Ma allora i soldi ci sono... però servono in primo luogo ai Paesi membri che li avevano conferiti.

E i governi sanno che una misura così generosa nei confronti di Kiev sarebbe altamente impopolare. Proprio per questo motivo, gli euroburocrati spingono per farla approvare velocemente e in toto, in modo da aggirare la necessità di trattative distinte su ogni singola tranche destinata all’Ucraina. Ogni Stato membro, infatti, può tirare fuori i suoi argomenti per stoppare i finanziamenti ogni volta che vi sono ragioni politiche o economiche che lo riguardano. E invece Bruxelles vuole destinare irrevocabilmente a beneficio dell’Ucraina quella cifra enorme, da spalmare nell’arco dei prossimi quattro anni.

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