Stati Uniti, sull’approvazione del bilancio cade lo speaker della Camera: è la prima volta nella storia

Nella politica americana, in fibrillazione per gli eventi mondiale e per la campagna elettorale delle primarie, si è verificata una novità spiacevole. Per la prima volta nella storia è stato sfiduciato il portavoce della Camera, lasciando così senza guida un ramo del Parlamento. In questo momento l’attività legislativa risulta bloccata, ma non è l’aspetto peggiore: a breve (in teoria) verrà nominato il sostituto di Kevin McCarthy, abbattuto dal fuoco amico della frangia repubblicana più a destra. Il problema è squisitamente e pericolosamente politico: l’ingovernabilità di fatto del Congresso, spaccato da divisioni trasversali su temi scottanti, primo fra tutti il finanziamento all’Ucraina.

E infatti nell’approvazione del bilancio statale, ottenuta per un soffio e a prezzo della testa di McCarthy, è venuta a mancare la tranche degli ormai consueti aiuti monetari per Zelensky, in particolare per le forze armate ucraine. Anche qui i Congressmen troveranno molto probabilmente una soluzione, data anche l’insistenza del presidente Biden. Ciò che conta, però, è che si è venuto a creare un precedente pesante come un masso che graverà sui prossimi invii assistenziali per Kiev. Intanto la campagna elettorale entra piano piano nel vivo e il tema del sostegno “whatever it takes” per l’Ucraina diventa cruciale ed estremamente incerto.

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