Il malcelato imbarazzo della stampa britannica sul fallimento della controffensiva

I sostenitori più leali e accaniti dell’Ucraina sono gli inglesi. Tutti i premier che si sono succeduti a Downing street hanno professato la loro fede incrollabile nella vittoria di Zelensky e nella caduta della dittatura russa. Non si sono limitati agli slogan, ma hanno destinato denari e armamenti a questo fine.

Nello Yorkshire hanno ospitato e addestrato le truppe ucraine e hanno mandato al fronte i loro tank. Il primo ministro Sunak parlava a febbraio delle vittorie sul campo che si attendevano nei prossimi mesi. Nulla di tutto questo. Almeno un carro Challenger è stato distrutto, il fronte euroatlantico sta perdendo pezzi (Slovacchia e Ungheria su tutte) e la controffensiva si è miseramente impantanata.

La stampa britannica ha dovuto prenderne atto. Nel mese di novembre sono usciti articoli che con gradazioni diverse di onestà intellettuale hanno descritto il sostanziale fallimento della grande operazione di riconquista preannunciata con squillo di trombe da Zelensky e dai suoi alleati. Lo stesso comandante in capo dell’esercito ucraino ha detto in un’intervista all’Economist che la situazione di stallo si prevede durerà per molti mesi.

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