Marco Fontana
Circoscrizione 12
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Circoscrizioni di Torino
04 dicembre 2023

Ancora sugli F-16: i problemi “nascosti” e i costi logistici

Al summit di luglio tenuto dalla NATO a Vilnius si era formata la cosiddetta “coalizione dell’addestamento ai jet”. Quindi un gruppo di Paesi che si impegnavano non tanto a fornire gli F-16 a Kiev, ma a formare i piloti ucraini alla loro guida. Infatti avere i caccia è importante, ma è lo di più il disporre di politi in grado di portarli in combattimento. Non è un compito semplice né breve: un corso veramente completo per sapere compiere missioni di alto livello con gli F-16 può durare anni.

Farlo durare pochi mesi è un rischio che gli alleati di Zelensky non sono lieti di correre, perché rischiano di perdere in fretta velivoli avanzati e costosissimi. Una volta forniti gli aerei (nel 2024 e oltre) e formati i piloti, da dove decolleranno per le missioni? In Ucraina oggi le piste adatte sono poche e verrebbero colpite subito dall’artiglieria russa. Usare le piste dei Paesi vicini significa coinvolgerli di fatto negli scontri armati.

E non ci sarebbe molta scelta, visto che l’Ungheria e la Slovacchia non vogliono assistere militarmente l’Ucraina. E i tecnici che faranno la manutenzione saranno ucraini? In tal caso vanno formati anche loro. Saranno stranieri? In tal caso cittadini o militari di Paesi NATO diventerebbero obiettivi militari legittimi: è un altro pesantissimo rischio che in Occidente pochi se la sentono di correre.

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